È la spiaggia più amata dai catanesi ma nasconde un dettaglio | Svelato il mistero della Plaia che nessuno conosce
La spiaggia della Plaia è un simbolo per i catanesi. Ma sai davvero da dove viene il suo nome? Una storia sorprendente e antichissima.

La Plaia: non solo sabbia dorata, ma memoria viva di Catania
Per i catanesi, la Plaia non è solo una spiaggia. È una parte dell’anima della città. Chilometri di sabbia dorata, lambiti da acque tiepide e tranquille, ospitano ogni anno migliaia di persone in cerca di sole e mare. Ma quasi nessuno conosce davvero l'origine del suo nome: Plaia, o “Playa”, è un termine che si presta a diverse interpretazioni. Alcune fonti la legano al termine spagnolo playa, cioè spiaggia, ma la storia è ben più antica.
Un nome che affonda le radici nell’arabo antico
La teoria più affascinante, e storicamente documentata, è quella che collega "Plaia" all’arabo antico. Durante la dominazione islamica in Sicilia (IX–XI secolo), molte parole arabe entrarono nella toponomastica locale. "Plaia" deriverebbe da “buhaira”, che significa “laguna” o “acquitrino”, indicante proprio la natura paludosa della zona prima delle bonifiche moderne.
Dalle paludi alla spiaggia turistica: una trasformazione urbana straordinaria
Fino al XIX secolo, l’area della Plaia era perlopiù disabitata, paludosa e malsana. Era considerata pericolosa, infestata da zanzare e luogo di diffusione di malattie come la malaria. Solo con i grandi interventi di bonifica del periodo borbonico e post-unitario, la zona cominciò a diventare accessibile. I primi stabilimenti balneari comparvero solo nel XX secolo, rendendo la Plaia la meta balneare preferita dai catanesi.
La Plaia oggi: sabbia, ricordi e turismo balneare
Oggi, la Plaia è sinonimo di estate, ombrelloni e granita sotto il sole. È la spiaggia più lunga di tutta l’area urbana di Catania e rappresenta un polmone turistico ed economico importante. Ogni anno, decine di lidi si attrezzano per accogliere sia i catanesi sia i turisti. Ma dietro questo scenario vacanziero c’è una storia millenaria, fatta di lingue, dominazioni e trasformazioni radicali del territorio.
Curiosità: lo sapevi che la Plaia ospitava antiche saline e pantani visibili fino al Novecento?
Prima dell’attuale assetto turistico, nell’area della Plaia esistevano saline naturali, alimentate dall’evaporazione dell’acqua marina e da piccoli stagni salmastri. Questi bacini, oggi completamente scomparsi, erano visibili fino alla metà del Novecento, e ancora oggi, scavando nel terreno o osservando le mappe catastali storiche, si possono ritrovare le tracce della loro esistenza.