Un’ombra di storia a Catania dimenticata | Le Catacombe di Sant’Euplio e la sorprendente curiosità
Scopri le vere Catacombe di Sant’Euplio a Catania: ipogeo romano, pitture sotterranee, cripta paleocristiana e un segreto finale sorprendente.

Nel cuore del centro storico di Catania, sotto i ruderi della chiesa distrutta nel 1943, si cela la cripta di Sant’Euplio, un rilevante sito paleocristiano e romano: un autentico viaggio tra fede, archeologia e storia locale.
Origini antiche: da necropoli a luogo di culto
La cripta fa parte di un colombario romano scavato nella roccia lavica, lungo circa 6 metri e largo 4, con nicchie laterali per sepolture, risalente probabilmente ai primi secoli dopo Cristo. Nel IV–V secolo, questo spazio fu trasformato in luogo di culto paleocristiano, in concomitanza con la venerazione dei martiri catanesi, tra cui Agata ed Euplio
Cripta e chiesa: stratificazioni millenarie
Sopra la cripta, nel 1548, venne edificata una chiesa dedicata al santo, poi affidata dapprima ai Cappuccini e successivamente ai Francescani. Distrutta dai bombardamenti alleati l’8 luglio 1943, ne sopravvivono oggi i resti, con due pareti e i dodici medaglioni degli apostoli esposti lungo il muro occidentale.
Arte sacra sotto terra
Nella cripta si trova un capitello corinzio che fungeva da altare, mentre su pareti sono visibili tracce di affreschi parietali, ormai sbiaditi, raffiguranti il santo e – secondo una fonte – il vescovo Serapione.
Un luogo vivo nella modernità
Ogni 12 agosto, giorno del martirio, la cripta viene aperta ai fedeli per una celebrazione liturgica, un gesto di continuità rituale tra Catania antica e quella moderna. L’assessore alla Cultura ha più volte evidenziato l’intenzione di restituire la cripta ai catanesi come patrimonio poco conosciuto ma carico di valore storico
Curiosità
La cripta conserva al centro una botola originaria, utilizzata come accesso a un ambiente ipogeo romano sottostante, poi inglobata nella chiesa e oggi chiusa dopo la ricostruzione post-bellica. Questo dettaglio testimonia la complessità architettonica del luogo, dove livelli romani, paleocristiani e medievali convivono sotto i piedi dei catanesi.