Il rifugio che sfidò la montagna: da qui l’Etna rivelò un segreto che nessuno si aspettava
Sulle pendici dell’Etna, il Rifugio Sapienza di Nicolosi è più di una base turistica: è il testimone silenzioso di eventi straordinari.
Alle pendici del gigante
A quasi 2.000 metri di quota, incastonato sul versante sud dell’Etna, sorge il Rifugio Giovannino Sapienza, luogo che da decenni segna la frontiera tra il mondo dell’uomo e quello del vulcano.
Si trova nel territorio di Nicolosi, e rappresenta il principale punto di partenza per le escursioni verso i crateri sommitali. Qui, dove la strada provinciale dell’Etna si interrompe e lascia spazio alla lava nera, la montagna cambia volto e mostra la sua natura più autentica.
Costruito negli anni Trenta come semplice rifugio alpino, il Sapienza è oggi un simbolo del turismo vulcanico in Sicilia. La sua storia, però, non è solo legata all’accoglienza dei visitatori: è anche storia di sopravvivenza e resistenza.
Più volte, infatti, le colate laviche hanno minacciato l’edificio, costringendo a deviazioni di emergenza e lavori di protezione per salvaguardarlo.
Il cuore dell’Etna Sud
Da questo punto panoramico parte la Funivia dell’Etna, che sale fino a quota 2.500 metri, e da lì proseguono le navette fuoristrada che raggiungono i crateri sommitali, quando le condizioni lo consentono.
Intorno al rifugio si aprono i Monti Silvestri, due coni laterali nati dall’eruzione del 1892, oggi facilmente visitabili e considerati uno dei luoghi più iconici del vulcano.
Il Rifugio Sapienza è anche un laboratorio naturale: meteorologi, geologi e vulcanologi lo utilizzano come punto di osservazione privilegiato per monitorare l’attività dell’Etna, che resta uno dei vulcani più attivi al mondo.
Il suo ruolo va ben oltre quello turistico: rappresenta un avamposto umano in equilibrio con la natura, un luogo dove la convivenza con la potenza tellurica è quotidiana e tangibile.
Chi si ferma qui, anche solo per un caffè, percepisce la sensazione di trovarsi sospeso tra due mondi: alle spalle la terra fertile e popolata, davanti il paesaggio lunare di sabbia nera e fumarole.
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