Un'Europa che finanzia il vino sudafricano? | La scelta che mette a rischio la nostra agricoltura!
Il Consorzio Etna DOC critica la scelta dell'UE di finanziare il vino sudafricano, minando la nostra agricoltura. Scopri di più! 🍇🌍✨

Etna DOC: Critiche alla scelta dell’UE di finanziare il vino sudafricano
Il Consorzio di Tutela Etna DOC si è espresso con fermezza contro la recente decisione dell’Unione Europea di destinar fondi per la promozione della viticoltura sudafricana. Una scelta che solleva interrogativi sulla coerenza delle politiche agricole europee in un periodo di sfide senza precedenti per il settore vitivinicolo, specie in Italia e Sicilia.
Maurizio Lunetta, Direttore del Consorzio, non ha usato mezzi termini nel commentare questa iniziativa: “Questa misura rappresenta un delirio politico e culturale.” Secondo lui, l’Europa dovrebbe piuttosto concentrare le proprie risorse per sostenere le denominazioni locali, tutelare la biodiversità e promuovere i produttori che investono in sostenibilità e qualità. “Al contrario, si scelgono scorciatoie geopolitiche,” ha aggiunto, criticando la mancanza di orientamento verso il valore identitario dell’agricoltura europea.
Il Presidente del Consorzio, Francesco Cambria, ha rincarato la dose, affermando che “finanziare la filiera vitivinicola sudafricana significa indebolire le nostre.” Questa visione, a suo avviso, è non solo miope, ma anche autolesionista. Cambria ha sottolineato come le Denominazioni europee non stiano chiedendo privilegi, ma piuttosto coerenza nelle politiche UE. “È inaccettabile che chi dovrebbe difendere i nostri prodotti scelga di sostenere economie esterne,” ha sentenziato, avvertendo dei rischi per le comunità rurali e le eccellenze locali che rappresentano la spina dorsale del settore.
Il Consorzio Etna DOC, rinomato per la sua affiliazione a una delle aree viticole più prestigiose d’Europa, ha avvertito che questa decisione si inserisce in una “deriva di involuzione” delle politiche comunitarie. In un contesto in cui sarebbe fondamentale rafforzare il modello europeo basato sulle Indicazioni Geografiche e sulla qualità certificata, destinare fondi a economie esterne è percepito come un tradimento nei confronti di tutto ciò che è stato costruito attraverso anni di impegno e investimenti.
Nonostante le preoccupazioni espresse, il Consorzio mantiene la speranza che la Commissione Europea possa rivedere questa decisione. “Ci aspettiamo una linea chiara e coraggiosa a difesa del vino europeo, dei suoi territori e dei suoi valori,” ha concluso Lunetta, un appello alla riflessione e all’azione che risuona nel cuore di chi lavora per la qualità e l’autenticità dell’agricoltura europea.
In un panorama vitivinicolo sempre più globalizzato, le parole del Consorzio Etna DOC invitano a una considerazione profonda sul futuro delle politiche agricole dell’Unione Europea e sulla necessità di supportare le tradizioni locali, in un mondo in cui la qualità non può e non deve cedere il passo alle logiche di mercato estere.