Un futuro incerto per il mare | Come il Mediterraneo sta affrontando una crisi senza precedenti

L'8 luglio si celebra la Giornata del Mar Mediterraneo, un mare ricco di biodiversità ma minacciato da cambiamenti climatici, inquinamento e specie invasive. Ecco a che punto siamo.

A cura di Paolo Privitera
08 luglio 2025 12:00
Un futuro incerto per il mare | Come il Mediterraneo sta affrontando una crisi senza precedenti - Foto: wirestock/freepik
Foto: wirestock/freepik
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Il Mediterraneo: un mare cruciale per il pianeta

L'8 luglio si celebra la Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo, un'occasione per riflettere sul ruolo chiave di questo mare per il clima globale e la sopravvivenza di tre continenti: Europa, Asia e Africa. In tutta Italia si tengono eventi, conferenze e azioni locali per sensibilizzare l'opinione pubblica su questioni urgenti come l'inquinamento da plastica, la diminuzione della fauna marina e la diffusione di specie aliene.

Con i suoi 2,5 milioni di km², il Mediterraneo contiene meno dell'1% delle acque marine del mondo, ma ospita l'8% della biodiversità marina globale. Circa 450 milioni di persone dipendono direttamente da questo mare, e gli effetti del suo equilibrio climatico toccano fino a 800 milioni di individui in tutto il pianeta.

Biodiversità sotto attacco: specie a rischio e alieni pericolosi

Nonostante il suo valore, il Mediterraneo è sotto pressione ambientale crescente. I cambiamenti climatici, l'inquinamento, la pesca eccessiva e l'arrivo di specie non autoctone stanno minacciando molti ecosistemi marini. Tra le specie aliene più pericolose troviamo la medusa Cassiopea andromeda, pesci velenosi come il pesce scorpione, il pesce coniglio e il pesce palla maculato, oltre al famigerato granchio blu, già diffuso in molte zone umide, anche in Sicilia.

Non mancano però i segnali positivi: nel Santuario dei Cetacei si moltiplicano gli avvistamenti di balene e delfini. In Sicilia si registrano presenze crescenti di foca monaca e nidi record di Caretta caretta, a dimostrazione che la conservazione funziona, se accompagnata da buone politiche e collaborazione tra cittadini e istituzioni.

Le minacce invisibili: plastica, pesca illegale e responsabilità umana

Tra i pericoli più gravi spiccano i rifiuti plastici, con vere e proprie isole di microplastiche che si formano nel Canale di Sicilia e in altri punti critici. Questi rifiuti non solo danneggiano la fauna marina, ma entrano nella nostra catena alimentare, compromettendo anche la salute umana.

La situazione è aggravata da pratiche come la pesca illegale e a strascico, che decimano le popolazioni di pesci e portano all’estinzione di specie come la verdesca. Tuttavia, ciascuno di noi può contribuire: dalle borracce riutilizzabili alle creme solari eco-friendly, ogni scelta sostenibile fa la differenza.

Infine, è doveroso ricordare il ruolo del Mediterraneo anche sul piano umanitario. Questo mare, un tempo ponte di civiltà, oggi è spesso teatro di tragedie migratorie. Ma non è il confine dell’Europa: è un simbolo di connessione, scambio e solidarietà. Proteggere il Mediterraneo significa anche rispettare la sua storia e costruire un futuro più giusto per tutti.

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