Librino abbandonato: Piazza San Marco nel degrado totale, l’appello choc di Salvo Spadaro

Salvo Spadaro denuncia lo stato disastroso di Piazza San Marco a Librino e propone una svolta radicale: affidare la gestione a parrocchie e associazioni del territorio

A cura di Simona Lo Certo
09 luglio 2025 13:00
Librino abbandonato: Piazza San Marco nel degrado totale, l’appello choc di Salvo Spadaro -
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Nel cuore del quartiere di Librino, a Catania, torna al centro del dibattito cittadino la Piazza San Marco, un luogo simbolico per la comunità del viale Bummacaro. A riaccendere i riflettori è l’ex consigliere comunale Salvo Spadaro, che ha pubblicamente rilanciato la richiesta di una seria riqualificazione dell’area, ormai da tempo in stato di abbandono. Piazza San Marco, un tempo destinata al gioco e all’aggregazione, oggi è segnata da degrado e vandalismo sistematico.

Una piazza che non riesce più a essere luogo di comunità

La bambinopoli, un tempo attrezzata con altalene, panchine, aiuole e un campetto di calcio, versa in condizioni disastrose: giochi distrutti, pavimentazione rotta, arredi divelti. Tutto è stato lasciato in balìa del tempo e degli atti vandalici. Secondo Spadaro, il problema non è solo l’assenza di controlli, ma la mancanza di una manutenzione costante e di un presidio sociale del luogo. Ecco perché la semplice riparazione non basta: senza una gestione attiva, il rischio è che tutto venga nuovamente devastato.

La proposta concreta: affidare la gestione a chi vive il territorio

È nel suo appello finale che Spadaro lancia la proposta più significativa: affidare la gestione della piazza a parrocchie e associazioni locali, realtà radicate nel quartiere e in grado di garantire una presenza costante. Solo così, secondo lui, si potrà restituire dignità e funzione a un luogo che gli abitanti sentono proprio. “Librino deve potersi riappropriare di questa struttura”, afferma Spadaro, sottolineando che la vera riqualificazione non può prescindere da un coinvolgimento diretto della comunità. Una richiesta che non si limita alla denuncia, ma che punta su partecipazione, responsabilità e rigenerazione condivisa.

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