Un sentiero che sembra magico | La Porta Verde dell’Etna occidentale che pochi conoscono

Esplora il Sentiero Natura di Piano dei Grilli a Bronte, la porta verde dell'Etna occidentale, tra coni vulcanici, boschi rigogliosi e testimonianze storiche.

A cura di Paolo Privitera
18 maggio 2025 15:00
Un sentiero che sembra magico | La Porta Verde dell’Etna occidentale che pochi conoscono - Foto: Teo Segrad/Wikipedia
Foto: Teo Segrad/Wikipedia
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Situato sul versante occidentale dell'Etna, il Sentiero Natura di Piano dei Grilli rappresenta un accesso privilegiato alle meraviglie naturali del vulcano, offrendo panorami mozzafiato e un'immersione nella biodiversità locale.​

Accesso al sentiero

Il punto di partenza del sentiero è la Casermetta di Piano dei Grilli, raggiungibile dall'abitato di Bronte attraverso una strada lastricata in pietra lavica. Questo rifugio, situato a circa 1.156 metri sul livello del mare, funge da base per escursioni nel Parco dell'Etna. ​

Caratteristiche del percorso

Il sentiero ha una lunghezza di circa 15 chilometri (andata e ritorno) con un dislivello di circa 800 metri, classificato di difficoltà medio-facile e percorribile in circa 7 ore. Lungo il percorso, si attraversano formazioni laviche storiche, come le lave cordate del 1651, e si possono ammirare coni vulcanici secondari quali Monte Minardo, Monte Tre Frati e Monte Ruvolo. ​

Flora e fauna

L'area è ricca di vegetazione, con boschi di querce caducifoglie e leccete che coprono le colate laviche più antiche. In zone con sabbie vulcaniche, domina la ginestra dell'Etna (Genista aetnensis), mentre su substrati rocciosi si trovano arbusti come l'Helichrysum italicum e il centranthus ruber. La fauna include diverse specie di rapaci e insetti endemici, rendendo il sentiero un luogo ideale per gli appassionati di birdwatching e fotografia naturalistica. ​

Punti di interesse

Lungo il percorso, si incontrano testimonianze dell'attività pastorale storica, come i "pagghiari in pietra", piccoli edifici rurali a pianta circolare utilizzati dai pastori per ripararsi dalle intemperie. Inoltre, la zona è costellata da grotte di scorrimento lavico, tra cui la Grotta della Neve, un tempo utilizzata per la conservazione della neve. ​

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