Nel catanese c'è un ponte che sfida il tempo | Ecco dove si trova e la storia che pochi conoscono
Da 1000 anni il ponte normanno di Adrano, gioiello vicino Catania, sfida le piene del Simeto e stupisce i catanesi con la sua arcata lavica.

Dal Simeto all’Etna: nascita di un capolavoro in pietra lavica
Fondata dai Normanni attorno al 1070, la struttura oggi nota come “Ponte dei Saraceni” collegava l’antica strada che scendeva verso la Piana di Catania. Realizzato in basalto etneo con un’arcata ogivale di 24 m, serviva a controllare merci, greggi e pellegrini diretti al porto catanese. Viaggiatori del Grand Tour—dal britannico Patrick Brydone al pittore Jean Houël—descrissero il ponte come un “drago di pietra nera sul fiume”.
Mille anni di piene, lava e terremoti: perché è ancora in piedi
Tra alluvioni, colate e il sisma catastrofico del 9-11 gennaio 1693, che fece crollare la campata centrale poi ricostruita, il manufatto non ha mai ceduto. Il segreto è la posa “a dente di sega” dei blocchi lavici, capace di assorbire spinte e vibrazioni. Ispezioni recenti ne hanno misurato uno spostamento di appena due cm, confermando l’elasticità della pietra. Oggi il passaggio è pedonale: da qui lo sguardo abbraccia la valle del Simeto e l’Etna, meta di escursionisti e scuole catanesi.
Curiosità
Rilievi scientifici hanno evidenziato, sotto l’arco, un motivo a zig-zag di conci lavici e calcare bianco: un codice costruttivo unico fra i ponti normanni d’Europa. Al tramonto, questa “cattedrale di basalto” si tinge di rosso e diventa set fotografico della rassegna “Simeto River Trek”, dove guide locali mostrano ai visitatori pipistrelli e civette che nidificano fra le antiche pietre.