La zona industriale di Catania | Storia, crisi e trasformazioni dal dopoguerra a oggi che pochi catanesi conoscono davvero
La zona industriale di Catania è stata un simbolo di sviluppo economico per la Sicilia. Oggi vive tra trasformazioni, abbandoni e progetti di rilancio che coinvolgono migliaia di catanesi.

Le origini: un progetto per lo sviluppo della Sicilia orientale
La zona industriale di Catania nasce nel secondo dopoguerra, nel quadro dei piani di industrializzazione della Sicilia promossi dalla Cassa per il Mezzogiorno.
L’obiettivo era creare un polo produttivo strategico per la Sicilia orientale, capace di generare occupazione e attrarre investimenti nazionali ed esteri.
L’area fu individuata nella piana a sud della città, a ridosso del porto e lungo l’asse della Strada Statale 114, su terreni precedentemente agricoli. La sua estensione si aggira intorno ai 1.000 ettari e comprende comparti chimici, alimentari, logistici e tecnologici.
Gli anni d’oro: crescita, occupazione e nuovi insediamenti
Tra gli anni ’60 e ’80, la zona industriale visse una fase di forte espansione. Aziende come:
- St Microelectronics (ex SGS Thomson)
- Industrie metalmeccaniche e plastiche
- Complessi per il trattamento dei rifiuti urbani
- Magazzini logistici e centri di distribuzione alimentare
portarono migliaia di lavoratori catanesi a spostarsi ogni giorno verso l’area.
La vicinanza al porto, la costruzione dell’autostrada Catania-Siracusa e l’avvento di poli elettronici trasformarono la zona in un modello industriale per tutto il Sud Italia.
Declino e abbandono: la crisi degli anni 2000
Dagli anni 2000 in poi, la zona ha iniziato a subire un lento ma progressivo declino strutturale e produttivo.
Le cause principali sono:
- deindustrializzazione nazionale
- assenza di una rete di trasporti urbani adeguata
- mancanza di manutenzione delle infrastrutture
- carenza di controlli ambientali e sicurezza
Molti capannoni sono stati abbandonati o occupati abusivamente, le strade versano in pessime condizioni e i problemi di scarichi fognari e microcriminalità scoraggiano nuovi investimenti.
Le trasformazioni attuali e i nuovi progetti in corso
Negli ultimi anni, enti pubblici e operatori privati hanno avviato tentativi di riconversione e rigenerazione urbana:
- Il Patto per Catania ha stanziato fondi per il rifacimento di strade e rete idrica
- L’area del porto commerciale è oggetto di riqualificazione logistica
- La zona di Pantano d’Arci è stata individuata per insediamenti di logistica green
La ST Microelectronics, con il supporto di fondi europei, sta realizzando un ampliamento degli impianti legati alla microelettronica, con l’obiettivo di assumere oltre 1.000 giovani ingegneri e tecnici catanesi.
Curiosità: Catania è tra le pochissime città italiane con una zona industriale a soli 4 km dal centro
A differenza di altre città dove le aree industriali sono distanti decine di chilometri dai centri urbani, Catania vanta una delle zone industriali più vicine al cuore cittadino, con soli 4 km che separano il centro storico dalla ST Microelectronics.
Questa peculiarità logistica, se adeguatamente valorizzata, potrebbe trasformarsi in un vantaggio competitivo enorme per attrarre nuovi investitori nel settore green-tech e manifatturiero.