I mestieri ambulanti a Catania | U’ vanniaturi, u’ mulinaru, u’ carritteri che hanno fatto la storia dei catanesi

Catania ha vissuto secoli di storia popolare grazie ai suoi mestieri ambulanti: figure come u’ vanniaturi, u’ carritteri e u’ mulinaru raccontano l’identità più vera dei catanesi.

A cura di Paolo Privitera
04 maggio 2025 21:00
I mestieri ambulanti a Catania | U’ vanniaturi, u’ mulinaru, u’ carritteri che hanno fatto la storia dei catanesi - Foto: Sconosciuto/Wikipedia
Foto: Sconosciuto/Wikipedia
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Un mondo che parlava il dialetto delle strade

Fino a pochi decenni fa, le strade di Catania erano animate da un mondo sonoro e vivace, fatto di voci, canti, richiami e lamenti coloriti.
Erano i mestieri ambulanti, figure popolari che rappresentavano la spina dorsale economica e culturale della città, con una presenza quotidiana e familiare per tutti i catanesi.

Questi mestieri, tramandati spesso di padre in figlio, erano il simbolo di una Catania che lavorava all’aperto, spesso senza bottega né licenza, ma con grande dignità e una forte connessione col territorio.

U’ vanniaturi: la voce del mercato

Tra i mestieri più iconici c’era sicuramente u’ vanniaturi, il banditore o venditore ambulante che “vanniava” (proclamava) la merce a gran voce.
Tipico dei mercati popolari, specie alla Fera o’ Luni e alla Pescheria, u’ vanniaturi usava una dialettica teatrale, potente, spesso improvvisata, fatta per attirare la folla.

I suoi richiami erano così forti da diventare parte integrante dell’ambiente sonoro della città. Vendeva frutta, pesce, pane, utensili, e spesso personalizzava i suoi versi con giochi di parole e rime improvvisate.

U’ mulinaru: l’uomo della farina

Una figura meno rumorosa ma altrettanto centrale era u’ mulinaru, il mugnaio che si spostava con muli o carretti carichi di grano e farina, spesso proveniente dai mulini ad acqua del Simeto o dei paesi etnei.

Il mulinaru era un collegamento essenziale tra campagna e città: raccoglieva il grano dalle masserie, lo portava ai mulini e consegnava la farina alle famiglie, porta a porta.

In alcune zone popolari di Catania come San Cristoforo e Civita, era normale vedere u’ mulinaru suonare una conchiglia bucata o un corno per annunciare il suo arrivo.

U’ carritteri: l’anima della fatica e del trasporto

U’ carritteri era il trasportatore per eccellenza, colui che guidava il carretto siciliano trainato da cavalli o muli, spesso decorato con scene epiche e motivi religiosi.
Il suo compito era trasportare merci, legna, pietra lavica, agrumi, in un tempo in cui i mezzi motorizzati erano ancora un miraggio.

La figura del carritteri è così radicata nell’identità siciliana che ancora oggi vive nelle manifestazioni folkloristiche e nelle botteghe artigianali di via Garibaldi, dove si costruiscono e restaurano carretti.

Il suo passo cadenzato per le vie di Catania era ritmato dallo zoccolo degli animali e dai canti malinconici, spesso improvvisati sul viaggio, il lavoro e la vita.

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