L’olio del Monte Ibleo | L’oro liquido della provincia catanese che pochi conoscono
Tra le colline della provincia di Catania nasce un olio dal profumo intenso e dalla storia millenaria. Un tesoro che molti catanesi ignorano, ma che conquista i palati più raffinati.

Un territorio poco noto ma straordinario
Quando si parla di olio siciliano, i primi nomi che vengono in mente sono spesso quelli della zona di Noto, Chiaramonte o dell’Agrigentino. Eppure, proprio al confine tra le province di Catania, Siracusa e Ragusa, si estende una delle aree olivicole più antiche e pregiate dell’isola: il Monte Ibleo.
Qui, nel territorio di Licodia Eubea, Vizzini, Mineo e parte di Palagonia, si produce un olio extravergine dalla personalità forte, definito da molti “l’oro liquido del sud-est siciliano”.
Le cultivar del Monte Ibleo: tradizione e identità
L’olio prodotto nell’area iblea è il frutto di una combinazione unica di cultivar locali, in particolare:
- Tonda Iblea
- Moresca
- Verdese
- Nocellara Etnea
Tra queste, la Tonda Iblea è considerata la regina assoluta, apprezzata per il suo sentore di pomodoro verde, il retrogusto di mandorla e un amaro equilibrato.
Le condizioni climatiche e la composizione calcarea del terreno contribuiscono a creare un olio profumato, fruttato e persistente, spesso premiato a livello internazionale.
Un sapere antico, tramandato da generazioni
Nella zona iblea catanese, la coltivazione dell’olivo risale all’epoca greca, ma fu durante la dominazione araba e poi sotto i Normanni che l’olivicoltura conobbe un vero sviluppo.
Gli uliveti secolari, spesso delimitati da muri a secco, fanno parte integrante del paesaggio. In molte famiglie catanesi, l’olio è ancora prodotto in piccoli frantoi locali e utilizzato non solo in cucina, ma anche come rimedio medicinale e bene prezioso da conservare.
Un prodotto che conquista anche la ristorazione di lusso
L’olio del Monte Ibleo, anche se meno noto al grande pubblico rispetto ad altre DOP siciliane, è sempre più richiesto dagli chef stellati, sia in Sicilia che nel resto d’Italia.
In particolare, l’olio della zona di Licodia Eubea, in provincia di Catania, ha ottenuto il riconoscimento della Slow Food Foundation ed è presente nei circuiti delle eccellenze agroalimentari italiane.
Il motivo? Il suo profilo aromatico inconfondibile, che lo rende perfetto per piatti a crudo, su pesce azzurro, verdure e persino dessert a base di mandorla.
Un tesoro poco valorizzato dai catanesi stessi
Paradossalmente, molti catanesi conoscono poco questo olio d’eccellenza, anche se viene prodotto a pochi chilometri dai grandi centri urbani come Caltagirone e Palagonia.
Le istituzioni locali stanno cercando di promuoverlo attraverso fiere, festival gastronomici e circuiti del turismo rurale, ma il potenziale rimane ancora largamente inesplorato.
Curiosità: un olio finito al Quirinale
Nel 2021, un olio extravergine biologico prodotto a Licodia Eubea è stato selezionato per rappresentare la Sicilia al Quirinale, nell’ambito della Festa dell’Agricoltura Italiana.
Fu usato per condire piatti tipici siciliani serviti durante un ricevimento ufficiale, ottenendo lodi dallo staff della Presidenza della Repubblica.