Un'imminente catastrofe marina alle porte | Il caldo e qualcosa di imprevedibile minacciano le acciughe siciliane

Le acciughe rischiano di scomparire dai nostri mari. Il riscaldamento globale e l'invasione di specie aliene stanno rivoluzionando l'ecosistema del Mediterraneo.

A cura di Paolo Privitera
06 luglio 2025 21:00
Un'imminente catastrofe marina alle porte | Il caldo e qualcosa di imprevedibile minacciano le acciughe siciliane - Foto: Etrusko25/Wikipedia
Foto: Etrusko25/Wikipedia
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Il Mediterraneo cambia volto: acciughe sempre più rare

Un tempo considerato uno dei mari più pescosi al mondo, il Mediterraneo è oggi al centro di una crisi ecologica preoccupante. Il riscaldamento globale e la pesca intensiva hanno alterato profondamente i suoi ecosistemi, riducendo drasticamente le popolazioni di molte specie marine. Tra le più colpite ci sono le acciughe, che da decenni rappresentano una risorsa fondamentale per la pesca e l'alimentazione nelle regioni costiere.

Secondo i dati raccolti da Confcooperative - Fedagripesca, in Sicilia e Sardegna si registra un calo significativo nelle catture. La colpa è in parte del fenomeno chiamato upwelling, ovvero la risalita di acque fredde e ricche di nutrienti, che sta diventando sempre più raro.

L'upwelling in crisi: meno cibo per i pesci

L’upwelling è un processo fondamentale per la vita marina: porta in superficie nutrienti essenziali per lo sviluppo del plancton, base della catena alimentare. Ma con il surriscaldamento delle acque, questo fenomeno si sta indebolendo e potrebbe ridursi del 20% entro il 2050.

Già oggi, in aree chiave come il Canale di Sicilia e le coste della Sardegna, si registra una drastica diminuzione di questo processo, con effetti devastanti sulle acciughe. Questi pesci, trovando meno cibo, sono diventati più piccoli e meno numerosi, con gravi ripercussioni su tutta la filiera della pesca e sull’equilibrio dell’ecosistema marino.

Ma non è solo una questione climatica: altri fattori stanno aggravando la situazione.

Specie aliene e pesca illegale: nuove minacce per il mare

A peggiorare ulteriormente la condizione del Mediterraneo è la crescente presenza di specie aliene. Questi organismi, spesso provenienti da mari tropicali, si adattano rapidamente all’ambiente e competono con le specie autoctone per il cibo e lo spazio. Le acciughe vengono così spinte lontano dalle zone di riproduzione, alterando il ciclo naturale.

Un esempio di squilibrio è il crollo dei ricci di mare, la cui densità in certe aree è scesa sotto gli 0,2 per metro quadrato. A tutto questo si aggiunge il problema della pesca illegale del novellame, che priva il mare delle nuove generazioni di pesci.

Gli esperti lanciano un appello: è necessario limitare i prelievi e promuovere un consumo più responsabile. Anche evitare l’acquisto della neonata può contribuire alla sopravvivenza delle acciughe. Solo con l’impegno di tutti sarà possibile invertire la rotta e salvare l’equilibrio del Mediterraneo.

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