Perché "U Liotru" è il Simbolo di Catania? (LA STORIA)
Qual è il significato d "u liotru" a Catania e qual è la sua storia? Scopri tutte le curiosità leggendo l'articolo!
Quando si pensa a Catania, viene subito in mente U Liotru, il famoso elefante di pietra lavica che, posto su un basamento di marmo bianco al centro di un’ampia fontana, sovrasta su Piazza Duomo, rivolgendo la sua proboscide alla Cattedrale catanese.
Maestoso e fiero della sua posizione, quasi da sempre, u Liotru rappresenta il simbolo di Catania e, insieme a Sant’Aituzza è l’emblema riconosciuto da tutti i cittadini.
Ma perché è proprio un elefante il simbolo della città?
Scopriamolo!
U Liotru: Qual è il Suo Significato?
Secondo un’antica leggenda, il nome “U Liotru” deriverebbe dal dialetto popolare, e sarebbe una storpiatura del nome Eliodoro. Si narra infatti che, i catanesi scelsero l’elefante come loro simbolo rifacendosi alla statua che questo fantasmagorico personaggio, nobile e mago di Catania, scolpì in pietra lavica e a cui addirittura diede vita per rendere impossibile la vita degli abitanti della città che non l’avevano scelto come vescovo della loro diocesi.
Per fermarlo, San Leone II lo esorcizzò conducendolo presso una fornace dove lo arse vivo. Sebbene, la statua dell’elefante da lui scolpita venne posta fuori dalle mura, il popolo catanese decise, successivamente, di farlo diventare il punto di focale di tutta la città.
Uscendo dalla sfera leggendaria, si racconta che nel 1239 i catanesi vollero l’elefante come il simbolo ufficiale della città, e che la statua fu portata all’interno della città dai benedettini, che la collocarono sotto l’arco chiamato “Liodoro”.
La ragione della costruzione “do Liotru” sarebbe da attribuire al fatto che i catanesi vedevano la statua come un talismano in grado di proteggere il centro dalle eruzioni distruttive dell’Etna.
Ma vediamo un po’ qual è la storia del simbolo di Catania e dalla Fontana dell’Elefante.
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La Storia do Liotru di Catania e della Fontana dell’Elefante
La fontana dell’Elefante, simbolo di Catania, è un’opera realizzata dall’architetto palermitano Giambattista Vaccarini, impegnato nella ricostruzione della città in seguito al terremoto dell’11 gennaio 1693, tra il 1735 e il 1737.
La statua, che si ritiene sia stata costruita durante la dominazione cartaginese o bizantina, raffigura l’elefante in basalto con occhi bianchi e zanne in pietra calcarea, e poggia su un basamento su cui due sculture riproducono il Simeto e l’Amenano, i due fiumi di Catania, formato da un piedistallo di marmo bianco posto al centro della vasca (anch’essa in marmo) della fontana. Com’è visibile a chi passa di lì, u Liotru tiene sulla sua schiena un obelisco in granito dallo stile egizio di 3,66m, privo di geroglifici ma decorato con figure egizie. La sua datazione risulta essere incerta: si pensa che arrivò dall’Egitto direttamente a Catania, nel corso delle crociate.
Sulla parte superiore dell’obelisco si trovano un globo, circondato da una corona di una foglia di palma, simbolo del martirio e di un ramo di gigli, simbolo di purezza; e un po’ più su, una dedica a sant’Agata, che riporta l’acronimo “MSSHDEPL” («Mente sana e sincera, per l’onore di Dio e per la liberazione della sua patria») e una croce.
Secondo fonti certe, la statua sarebbe stata trasportata nella sua collocazione attuale solo in seguito alla ristrutturazione effettuata dal Vaccarini. Nel 1826 la fontana dell’elefante venne circondata da una cancellata in ferro, all’interno della quale si realizzò un piccolo giardino, rimosso solo nel 1998.
La fontana dell’elefante ospita ogni giorno tantissime persone che, sedendosi sui suoi gradini, alzano il capo per guardare dal basso il mitico e leggendario Liotru.
Ma parliamo adesso delle curiosità del simbolo di Catania. Continua a leggere!
U Liotru: Curiosità
In verità, u Liotru sarebbe il secondo simbolo che ha rappresentato Catania nella storia, sostituito nel 1239 all’emblema vescovile di San Giorgio, che dal 1091 rappresentava l’insegna della città sotto la dominazione normanna fino a quando l’imperatore Federico II concesse l’autonomia demaniale ai catanesi che si ribellarono per tre volte al vescovo-conte.
Ma Catania è sempre stata legata alla figura d’ “u Liotru“: sono in pochi a ricordare che all’interno della villa Bellini trovarono dimora due elefanti in carne ed ossa: Menelik e Tony.
Menelik, che prende il nome da Manelik II che lo donò a Umberto I (che sua a volta lo regalò alla città), dopo che questo suggellò il trattato di Uccialli col re, arrivò direttamente dall’Etiopia ma non sopravvisse per più di due mesi. Oggi, è ancora possibile ammirarlo all’interno dell’Istituto di Zoologia di via Androne.
Il secondo pachiderma, Tony, arrivò nella città etnea solo nel 1965, e fu donato dal circo Darix Togni alla città. A discapito del nome, si trattava di un elefantessa femmina e anziana, che il circo volle affidare alle cure del Comune, che la ubicò all’interno del Giardino Bellini, dove visse per due anni.
Il legame dei catanesi con U Liotru è forte: oggi troviamo l’elefante nello stemma del Comune e dell’Università di Catania, oltre ad essere la mascotte di tante squadre sportive, andando così a rafforzare ulteriormente l’identità della città e quindi renderlo ufficialmente il simbolo di Catania.