Il villaggio dimenticato nella campagna di Mineo: dove il tempo si è fermato nel silenzio delle case
A Mineo, in provincia di Catania, sorge un borgo rurale costruito negli anni Trenta e rimasto sospeso nel tempo: il Borgo Pietro Lupo.
Un sogno di pietra tra le colline catanesi
Nel cuore della campagna di Mineo, immerso tra ulivi, mandorleti e antiche masserie, sorge un luogo che pochi conoscono: il Borgo Pietro Lupo, una delle creazioni del periodo fascista nate per la colonizzazione agraria della Sicilia.
Il borgo fu edificato negli anni Trenta come parte del piano per la bonifica e popolamento delle aree rurali. Il regime intendeva ridare vita ai campi, creando piccoli centri autosufficienti dove gli agricoltori potessero abitare e lavorare la terra senza dover dipendere dai grandi latifondi.
Intitolato a Pietro Lupo, un carabiniere caduto in servizio, il borgo rappresentava un modello di architettura rurale razionalista: poche strade ordinate, edifici in muratura semplice, una piazza centrale dominata dalla chiesa, la casa del fascio, le abitazioni dei coloni, la scuola, il magazzino dei cereali e la fontana pubblica.
Un microcosmo progettato per accogliere una piccola comunità, dove ogni edificio aveva una funzione precisa.
Tra abbandono e memoria
Con la fine della Seconda guerra mondiale e la crisi delle politiche agrarie del regime, il Borgo Pietro Lupo perse rapidamente la sua funzione originaria. Gli abitanti cominciarono a spostarsi verso i centri maggiori, e il villaggio fu progressivamente abbandonato.
Oggi il borgo appare come un luogo sospeso nel tempo, immerso nel silenzio della campagna catanese. Le facciate scrostate, le porte murate e la chiesa dismessa raccontano una Sicilia rurale dimenticata, testimone di un’epoca che voleva “costruire il futuro” ma che è rimasta invece imprigionata nel passato.
Nonostante il degrado, l’impianto urbanistico è ancora leggibile e rappresenta una testimonianza preziosa dell’architettura fascista minore in Sicilia. È uno dei rari esempi rimasti quasi intatti di quei borghi agricoli che, tra retorica e pragmatismo, ridisegnarono per un breve periodo il paesaggio dell’entroterra.
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