Il santuario nella roccia: un mistero inciso tra le colline di Catania

Tra le colline di Licodia Eubea si cela un santuario rupestre bizantino con affreschi unici: la Grotta dei Santi, silenziosa e reale.

10 dicembre 2025 15:00
Il santuario nella roccia: un mistero inciso tra le colline di Catania - Foto: Davide Mauro/Wikipedia
Foto: Davide Mauro/Wikipedia
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Tra pietra e silenzio, dove il tempo si è fermato

Nel territorio di Licodia Eubea, tra le pieghe delle colline della provincia di Catania, esiste un luogo che sembra sfuggire al tempo: la Grotta dei Santi.

Si tratta di una chiesa rupestre bizantina, scavata nella roccia calcarea e impreziosita da affreschi antichi risalenti tra il VI e il IX secolo d.C.. In un ambiente dominato dal silenzio, emergono figure sacre, volti di santi, mani benedicenti e croci bizantine tracciate con pigmenti di ocra e rosso.

Il sito, considerato uno dei più rilevanti esempi di arte rupestre siciliana, è collocato a breve distanza dal centro abitato di Licodia Eubea, in un’area isolata e suggestiva. Gli studiosi ritengono che la grotta fosse parte di un più ampio insediamento monastico rupestre, nato durante il periodo bizantino e sopravvissuto nei secoli successivi come luogo di culto e rifugio.

Un segno di fede inciso nella pietra

Entrare nella Grotta dei Santi significa compiere un viaggio indietro nel tempo. Le pareti interne conservano una sequenza di dodici figure di santi, tra cui si distinguono San Nicola, San Giorgio, San Michele Arcangelo e San Giovanni Battista, rappresentati con abiti orientali e aureole dorate.

Gli affreschi, realizzati con tecnica a tempera su intonaco, rivelano uno stile affine a quello delle iconografie bizantine orientali, testimonianza della presenza culturale greco-cristiana nell’area etnea.

La grotta, pur di dimensioni contenute, possiede una potenza simbolica straordinaria: il suo spazio sacro non nasce da una costruzione, ma da una assenza scavata, da una roccia svuotata e trasformata in preghiera. Oggi è tutelata come bene archeologico e storico-artistico e rappresenta una delle tappe più affascinanti dell’archeologia rupestre di tutta la Sicilia orientale.

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