Le monete nate da un vulcano: il mistero della città che scomparve sotto la furia dell’Etna

Le antiche monete di Aetna raccontano di una città cancellata dal vulcano. Simboli, storia e una curiosità che pochi conoscono.

25 novembre 2025 21:00
Le monete nate da un vulcano: il mistero della città che scomparve sotto la furia dell’Etna - Foto: Classical Numismatic Group, Inc/Wikipedia
Foto: Classical Numismatic Group, Inc/Wikipedia
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L’enigma di Aetna, la città risorta dal fuoco

Nel cuore della Sicilia orientale, dove oggi domina l’Etna, esistette una città dal nome profetico: Aetna. Il suo stesso nome, legato al vulcano, era un segno del destino.
Della città restano poche tracce materiali, ma un’eredità straordinaria è sopravvissuta ai millenni: le sue monete.

Coniate nel V secolo a.C., le monete di Aetna sono tra i reperti più affascinanti della Sicilia antica. Realizzate con maestria greca e spesso in argento, mostrano raffigurazioni che uniscono mito e potenza naturale: il dio Efesto, signore del fuoco e delle forge, e l’immagine del Monte Etna stesso, venerato come entità divina.
Ogni esemplare testimonia l’identità di una polis fiorente, fondata dai coloni greci di Katane che, dopo una delle frequenti eruzioni del vulcano, furono costretti a spostarsi più in alto, rifondando la città con un nuovo nome: Aitna (poi latinizzato in Aetna).

L’arte di quelle monete è sorprendente. I rilievi minuziosi, i volti realistici, la forza simbolica dei segni: tutto racconta un’epoca in cui la moneta non era solo denaro, ma manifesto politico e spirituale.

L’Etna come simbolo, la città come leggenda

La monetazione di Aetna rifletteva un concetto unico nel mondo antico: convivere con la forza distruttiva del vulcano.
Su molte emissioni compare la testa di Efesto o di Zeus Aitnaios, protettore dell’Etna, accanto a figure di satiri e ninfe che alludono al potere sotterraneo del fuoco.
Le incisioni, attribuite a grandi maestri sicelioti, sono considerate tra le più alte espressioni dell’arte numismatica greca.

Ma dietro la raffinatezza dell’arte si nasconde la fragilità del luogo. La città di Aetna fu più volte devastata da colate laviche e terremoti, fino a scomparire del tutto dalle cronache. La sua eredità sopravvive solo grazie a queste piccole opere d’arte in metallo, ritrovate nei secoli successivi e oggi custodite in importanti musei.

Osservare una di queste monete significa guardare negli occhi un popolo che abitava l’ombra del vulcano, trasformando la paura in culto, e la distruzione in bellezza.

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