Dietro un muro di Catania si cela un luogo dimenticato che custodisce un segreto architettonico sorprendente

Nel cuore di Catania, la Badia Piccola nasconde tracce di un passato religioso e una storia architettonica che pochi conoscono.

23 novembre 2025 21:00
Dietro un muro di Catania si cela un luogo dimenticato che custodisce un segreto architettonico sorprendente - Foto: Giovanni Dall'Orto/Wikipedia
Foto: Giovanni Dall'Orto/Wikipedia
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Un angolo che sfugge agli sguardi

Tra le vie più antiche del centro storico di Catania, a pochi passi dalla maestosa Badia di Sant’Agata, sorge un edificio che in molti passano davanti senza notarlo.
È la Badia Piccola, un tempo parte dello stesso complesso monastico ma oggi quasi dimenticata.

All’esterno non svela nulla del suo passato: un portale semplice, muri in pietra lavica e finestre discrete che si confondono tra i palazzi barocchi del centro.
Eppure, dietro quelle pareti, si cela un frammento autentico della storia monastica femminile catanese, un luogo in cui si intrecciano architettura, clausura e rinascita urbana.

La Badia Piccola, o Monastero minore di Sant’Agata, nacque come ampliamento del complesso maggiore, destinato alle suore benedettine.
Dopo il devastante terremoto del 1693, che cancellò gran parte della città, la costruzione venne riedificata nel nuovo stile barocco catanese, conservando tuttavia la sobrietà che la distingue dalla più scenografica Badia Grande.

L’ombra della Badia Grande

Mentre la Badia di Sant’Agata si affermava come una delle chiese più spettacolari d’Europa, la Badia Piccola restava un luogo di vita silenziosa, dedicato alla preghiera e alla formazione delle giovani religiose.
Col tempo divenne un centro di insegnamento femminile e un rifugio spirituale che contribuì alla storia culturale della città.

La sua posizione, tra via Sant’Agata e via Crociferi, la colloca nel cuore del barocco monastico di Catania: un’area in cui convivevano conventi, oratori e chiese, oggi patrimonio dell’UNESCO.
Oggi l’edificio è parte integrante del Monastero delle Benedettine, restaurato e visitabile, e custodisce ambienti di rara suggestione, dove l’eco del passato convive con l’attività universitaria e culturale moderna.

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