La fortezza dimenticata che domina silenziosa le valli di Mineo e nasconde un enigma antico

A Mineo si erge il Castello di Mongialino: un rudere medievale isolato che domina le valli e custodisce una curiosità segreta.

29 ottobre 2025 12:00
La fortezza dimenticata che domina silenziosa le valli di Mineo e nasconde un enigma antico - Foto: Davide Mauro/Wikipedia
Foto: Davide Mauro/Wikipedia
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Un maniero che affiora dalle colline

A sud del centro abitato di Mineo, su un’altura che sorveglia la campagna catanese, resistono i resti del Castello di Mongialino.

Questa struttura, oggi ridotta a rudere, racconta la storia medievale di un territorio di confine. La sua posizione era tutt’altro che casuale: da qui si potevano controllare i percorsi che collegavano l’entroterra con la Piana di Catania, in una zona strategica sia dal punto di vista militare che commerciale.

Le prime notizie certe sul castello risalgono al XIII secolo, periodo in cui le fortificazioni furono potenziate sotto il dominio normanno-svevo. La costruzione, con il suo impianto quadrangolare e torri angolari, era destinata a diventare un baluardo di difesa contro incursioni e rivolte locali.

Tra ruderi e memorie di potere

Oggi del castello rimangono soprattutto mura perimetrali, porzioni di torri e tracce di ambienti interni. Nonostante il degrado, la sua sagoma evoca ancora l’imponenza originaria, testimone di secoli di guerre, contese feudali e passaggi di proprietà.

Il feudo di Mongialino, che circondava la fortezza, fu assegnato a diverse famiglie nobili nel corso del Medioevo. Ogni passaggio di mano ha lasciato segni nelle architetture e nella gestione delle terre, rendendo questo sito un piccolo archivio della storia signorile siciliana.

L’isolamento attuale contribuisce a rendere il luogo ancora più suggestivo: tra vegetazione spontanea e silenzio, il castello appare come un fantasma di pietra, che racconta di un’epoca in cui l’autorità si manifestava attraverso mura spesse e torri vigili.

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