Il santuario dei catanesi scampati alla lava, la Chiesa costruita dopo l'eruzione più devastante della storia

Nel quartiere Borgo di Catania sorge Sant’Agata al Borgo: una chiesa votiva che ricorda il miracolo dell’eruzione del 1669!

A cura di Paolo Privitera
07 settembre 2025 21:00
Il santuario dei catanesi scampati alla lava, la Chiesa costruita dopo l'eruzione più devastante della storia - Foto: DMarx22/Wikipedia
Foto: DMarx22/Wikipedia
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Un voto tra fuoco e fede

La Chiesa di Sant’Agata al Borgo è uno dei luoghi più cari ai catanesi e si trova nell’omonimo quartiere del capoluogo etneo. Fu edificata come voto di ringraziamento dopo la devastante eruzione dell’Etna del 1669, la più distruttiva mai registrata in epoca storica, che sommerse interi villaggi e lambì le mura di Catania.

Il quartiere “Borgo”, sorto fuori dalle mura cittadine, divenne rifugio per i profughi che scappavano dalla lava. Lì, pochi anni dopo la catastrofe, i cittadini decisero di erigere un santuario dedicato a Sant’Agata, patrona e protettrice della città.

Architettura semplice ma densa di simboli

La chiesa presenta un’architettura sobria e lineare, con una facciata in pietra lavica tipica degli edifici costruiti nel periodo post-eruttivo. All’interno, un’unica navata custodisce tele dedicate alla vita della santa, ex voto dei sopravvissuti e arredi sacri che testimoniano la profonda devozione popolare.

L’altare maggiore ospita una statua di Sant’Agata particolarmente venerata durante le celebrazioni di febbraio e agosto.

Il ruolo nel quartiere Borgo

Oltre ad essere un luogo di culto, Sant’Agata al Borgo è il cuore identitario del quartiere. Durante la festa di Sant’Agata, la chiesa diventa punto di sosta e preghiera per i devoti che seguono il fercolo della santa lungo via Etnea.

La sua posizione, in una delle zone più popolari e storiche della città, la rende un simbolo di resistenza e rinascita per i catanesi che lì hanno trovato rifugio nel corso dei secoli.

Sant’Agata e la lava del 1669

L’eruzione del 1669 fu una delle più violente mai registrate in Europa: oltre 20 chilometri di colate laviche travolsero paesi e campagne, arrivando fino al mare. Secondo la tradizione, fu l’intercessione di Sant’Agata a fermare il fuoco a ridosso delle mura di Catania, evento ricordato ogni anno con celebrazioni votive e processioni.

La chiesa del Borgo nacque come memoriale di questo miracolo, diventando un luogo di fede e memoria collettiva.

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