Un’architettura a Catania che sfida il tempo | Piazza Carlo Maria Carafa e la sua forma unica che attira i turisti

Esiste un paese vicino Catania con una piazza esagonale datata 1693. Svela un urbanismo visionario che continua a sorprendere turisti da tutto il mondo!

A cura di Paolo Privitera
09 luglio 2025 15:00
Un’architettura a Catania che sfida il tempo | Piazza Carlo Maria Carafa e la sua forma unica che attira i turisti - Foto: Aristeas/Wikipedia
Foto: Aristeas/Wikipedia
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Esagono nato dal sisma e dal genio di Carlo Maria Carafa

Dopo il devastante terremoto dell’11 gennaio 1693, il principe Carlo Maria Carafa decise di fondare una nuova Grammichele plasmandola secondo un disegno esagonale perfetto: sei lati uguali, sei assi viari larghi dieci metri e una piazza centrale, oggi dedicata al suo ideatore.

L’architetto benedettino fra Michele da Ferla tracciò il progetto – inciso su una lavagna d’ardesia ancora conservata nel palazzo comunale – e il 18 aprile 1693 fu posta la prima pietra. Il risultato fu Piazza Carafa, oltre 8 000 m² di basalto e calcarenite, fulcro di un impianto urbano tanto razionale da anticipare le città ideali del Settecento europeo.

Un laboratorio urbanistico che continua a stupire i catanesi

Da ogni spigolo dell’esagono partono vie radiali che disegnano spicchi-quartiere autosufficienti, dotati di piazze minori pensate come spazi d’emergenza in caso di nuove calamità: una lezione di prevenzione sismica in anticipo di secoli. Ancora oggi le misurazioni rilevano scarti inferiori a 30 cm rispetto alla geometria originale, segno della solidità del tracciato. 

Le facciate barocche della chiesa Madre, del municipio e del Palazzo dei Giurati incorniciano la piazza rendendola un teatro di pietra per fiere, concerti e la spettacolare «Fiera di San Michele» di fine settembre che richiama migliaia di catanesi. Non a caso il FAI ha inserito Grammichele fra i «Luoghi del Cuore» ritenendola «un unicum di razionalità urbanistica europea»

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