Un nuovo capitolo nella storia di Catania | La necropoli che ha sorpreso gli esperti

Scopri la necropoli ellenistico‑romana di via Androne a Catania: tombe, mosaici e una comunità cristiana sepolta nel cuore sotterraneo.

A cura di Paolo Privitera
15 luglio 2025 15:00
Un nuovo capitolo nella storia di Catania | La necropoli che ha sorpreso gli esperti - Foto: A. Holm/Wikipedia
Foto: A. Holm/Wikipedia
Condividi

Nel cuore di Catania, sotto strade moderne e palazzi, giace un inestimabile complesso funerario: la necropoli ellenistico‑romana di via Androne. Utilizzata da almeno il III secolo a.C. fino all’epoca bizantina, questa vasta area sotterranea sta emergendo grazie a recenti scoperte che confermano l’importanza storico‑archeologica del territorio catanese 

Scoperte recenti e tombe analizzate

Durante lavori tecnici per la posa di cavi elettrici lungo via Androne – e nelle adiacenti via Battiato e Dottor Consoli – sono emerse quattro tombe, di cui tre con copertura a cappuccina e una semplice su terra. Le prime analisi indicano un uso prevalentemente in epoca romano‑imperiale, ma con stratificazioni ellenistiche e bizantine. È testimonianza concreta del passaggio cronologico e culturale tra i diversi dominatori che hanno inciso sulle radici di Catania.

Studi e rilevamenti da Orsi e Rizza

Gli studiosi Paolo Orsi e Giovanni Rizza identificarono quest’area come la più estesa dell’antico suburbio funerario catanese. Gli scavi degli anni ’20, in particolare durante la realizzazione del Palazzo delle Poste, portarono alla luce 17 tombe databili al IV secolo a.C., insieme a ipogei con urne ed epigrafi latine grecofone.

Un vasto cimitero tardo‑antico

L’intera zona tra via Androne, via Dottor Consoli, via Ughetti e via Orto di San Clemente costituiva un cimitero continuativo, sfruttato sin dal periodo greco fino al V‑VI secolo d.C. È probabile che un piccolo martyrium paleocristiano sorgesse nei pressi, il che suggerisce che alcuni defunti fossero precoci cristiani.

Testimonianze paleocristiane e mosaici

La sovrapposizione di tombe romane e strutture cristiane ha portato alla luce resti di mosaici pavimentali restaurati, poi rimossi dai cantieri degli anni ’90 e oggi conservati nei depositi della Soprintendenza e del Museo Diocesano.

Epigrafe di Iulia Florentina: una traccia viva

Un documento cruciale è l’epigrafe funeraria di Iulia Florentina, rinvenuta proprio nell’area tra via Androne e Consoli. Conservata ora al Louvre, racconta di una bambina pagana battezzata prima della morte e sepolta “vicino alle tombe dei martiri”, offrendo una finestra autentica sulla comunità cristiana catanese delle origini.

Potenzialità e sfide di valorizzazione

Nonostante la ricchezza archeologica, la necropoli resta in gran parte nascosta sotto edifici moderni – la Rinascente, le Poste, negozi e uffici. Solo frammenti sono accessibili; la rinascita di queste aree dipende da collaborazioni tra Soprintendenza, Comune e ISPAC, con possibili ricostruzioni 3D e percorsi sotterranei per i visitatori 

Curiosità

Tra le tombe scoperte c'era anche un ipogeo contenente urne con nomi latini scritti in caratteri greci, simbolo di uno straordinario sincretismo culturale che, nelle viscere di Catania, testimonia la coesistenza di lingue e riti funerari 

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Il Fatto di Catania sui social