Un angolo dimenticato di Catania | Il palazzo dalle verità che non ti aspetti

Scopri il Palazzo Gravina‑Cruyllas a Catania, casa natale di Bellini: storia, musei, misteri e curiosità poco note!

A cura di Paolo Privitera
15 luglio 2025 12:00
Un angolo dimenticato di Catania | Il palazzo dalle verità che non ti aspetti - Foto: Luca Aless/Wikipedia
Foto: Luca Aless/Wikipedia
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Palazzo Gravina‑Cruyllas sorge nel cuore di Catania, all’incrocio tra Piazza San Francesco d’Assisi e Via Vittorio Emanuele, un edificio barocco settecentesco carico di storia, culla del celebre Vincenzo Bellini. Qui, nel 1801, nacque il “Cigno Catanese”, e oggi le sue stanze raccontano la sua vita, le sue passioni e un legame indissolubile con la città.

Nascita e Rinascita: dalle rovine al barocco

Il palazzo fu costruito all’inizio del Settecento (intorno al 1705) su un edifico precedente distrutto dal devastante terremoto del 1693. Fu voluto da Don Ignazio Sebastiano Gravina e commissionato a maestranze che ricordano lo stile di Francesco Battaglia. Le volute, bugne e grottesche del portale e del cortile sono autentiche meraviglie barocche, cariche di storia catanese.

Il “Cigno di Catania” prende vita

Vincenzo Bellini nacque al primo piano del palazzo il 3 novembre 1801, trascorrendo qui i suoi primi sedici anni. La sua piccola alcova, il cembalo del cugino e manoscritti originali risuonano ancora tra le mura, offrendo un’esperienza intima e autentica della vita del compositore.

Museo Civico Belliniano: tesori da scoprire

Dichiarata Monumento Nazionale nel 1923, la casa fu trasformata in museo e inaugurata nel 1930 alla presenza di Vittorio Emanuele III. Oggi le cinque piccole stanze contengono spartiti autografi, lettere di Rossini, partiture e oggetti personali, tra cui la maschera mortuaria di Bellini. Il percorso museale “Una vita in quattro atti” è un viaggio emozionante nella formazione del Cigno Catanese.

Museo Emilio Greco: arte contemporanea a confronto

Al piano superiore si trova il Museo Emilio Greco, inaugurato nel 1994, con oltre 150 opere tra sculture, litografie e acqueforti dell’artista catanese. La cappelletta settecentesca, con stemmi di famiglia e stucchi, aggiunge fascino agli ambienti storici 

Riprogettazioni e modernizzazioni

Negli ultimi anni, il palazzo è stato oggetto di restauro: nel 2022 è stato riaperto al pubblico arricchito da una sezione multimediale grazie al progetto “BellininRete”, realizzato con fondi regionali e Università di Catania. Oggi offre un’esperienza interattiva, col digitale a fianco della storia.

Architettura che parla di Catania

Il palazzo poggia sulle rovine del Teatro Romano, integrate nel cortile interno, visibili attraverso la volta del piano terra. Il portone su Via Vittorio Emanuele fu chiuso nell’Ottocento e sostituito da quello su Piazza San Francesco, un cambiamento che alterò la prospettiva originaria.

Curiosità

 Nel Museo Belliniano si conserva una lettera autografa di Gioachino Rossini, scritta a Bellini in Francia, e il clavicembalo del cugino, suonato dallo stesso Vincenzo. Questi oggetti rendono il legame tra Catania e la grande musica più vivo che mai.

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