C'è un evento in Sicilia che sta facendo il giro del mondo | Il mistero della sagra più amata dai catanesi

A due passi da Catania, ogni anno Bronte celebra il suo “oro verde”: il pistacchio. Una sagra che unisce gusto, folklore e storia.

A cura di Paolo Privitera
22 luglio 2025 15:00
C'è un evento in Sicilia che sta facendo il giro del mondo | Il mistero della sagra più amata dai catanesi - Foto: Fabio Ingrosso/Wikipedia
Foto: Fabio Ingrosso/Wikipedia
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Il pistacchio di Bronte: un’eccellenza mondiale nata sull’Etna

A meno di un’ora da Catania, nel cuore dell’Etna occidentale, si trova Bronte, patria indiscussa del pistacchio più pregiato al mondo. Frutto di un territorio lavico unico, il “Pistacchio Verde di Bronte DOP” è coltivato su terreni di origine vulcanica tra i 400 e i 900 metri d’altitudine, che conferiscono al frutto un sapore intenso e inconfondibile. La sua raccolta, faticosa e fatta ancora a mano, avviene solo ogni due anni, rendendolo ancora più raro e ambito.

La sagra che celebra il “verde oro” dei catanesi

Ogni anno, tra fine settembre e inizio ottobre, Bronte si trasforma in una capitale del gusto, accogliendo la celebre Sagra del Pistacchio, evento che richiama oltre 100.000 visitatori da tutta Italia e persino dall’estero. Le strade del centro si riempiono di stand gastronomici, artigiani, spettacoli folkloristici e laboratori a tema. È un'occasione unica per assaporare piatti dolci e salati a base di pistacchio, dalla granita alla pasta, dal pesto ai cannoli.

Perché il pistacchio di Bronte è così speciale?

A differenza dei pistacchi provenienti da Iran, Grecia o California, il pistacchio di Bronte ha caratteristiche organolettiche uniche: un colore più brillante, un sapore dolce e aromatico, e un contenuto oleoso ideale per la lavorazione dolciaria e gastronomica. Proprio per questo, nel 2009 ha ottenuto la DOP (Denominazione di Origine Protetta), un riconoscimento che tutela oltre 1.000 piccoli produttori locali, molti dei quali appartenenti a famiglie catanesi.

Pistacchio di Bronte
Pietro & Silvia/Wikipedia
Pistacchio di Bronte

Il legame profondo con la cultura e l’identità locale

La sagra non è solo gastronomia, ma un momento di identità collettiva. I brontesi (e tanti catanesi che vi partecipano) rievocano antiche tradizioni rurali, portano in scena musica popolare siciliana, sfilate in costume, esposizioni d’arte e perfino gare di cucina amatoriale a tema pistacchio. Si tratta di un’esperienza che coinvolge l’intero paese e rafforza il legame tra le nuove generazioni e la terra.

Un motore economico per tutta la provincia di Catania

Il giro d’affari legato al pistacchio di Bronte supera i 50 milioni di euro l’anno, coinvolgendo aziende dolciarie, ristoratori, esportatori e agricoltori. Durante la sagra, l’indotto turistico tocca il picco massimo, riempiendo hotel, B&B e agriturismi in tutta l’area nord-ovest della provincia di Catania. Un modello di economia agricola e culturale che funziona, e che ha ispirato eventi simili in tutta la Sicilia.

Curiosità

Iin dialetto siciliano, viene chiamato “frastuca” e secondo la tradizione locale porterebbe fortuna alle giovani spose se mangiato durante il viaggio di nozze.

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