Videochiamata a Niko Pandetta dal carcere: indagato Baby Gang
Durante il concerto a Catania, il rapper mostra il volto di Niko Pandetta, detenuto. Sequestrato un cellulare in carcere, salta il concerto

È stato indagato dalla Procura di Catania il rapper Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang, 24 anni, per concorso nell’accesso illecito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti, aggravato dall'agevolazione mafiosa, e per violazione della sorveglianza speciale che gli vietava la presenza a Catania.
Le indagini si concentrano su quanto avvenuto lo scorso 1° maggio durante l’One Day Music Festival alla Plaia di Catania, quando Baby Gang ha mostrato al pubblico un video sul propriosmartphone che sembrava contenere una videochiamata conNiko Pandetta, nipote del boss Turi Cappello, attualmente detenuto a Rossano (Calabria) per spaccio (la cronaca qui).
Il caso: cellulare in carcere e indagini in corso
“È mio fratello, un casino per Niko Pandetta”, ha urlato Baby Gang dal palco mentre mostrava il video, diventato virale sui social. Resta ancora da chiarire se si trattasse di una videochiamata in diretta, un messaggio registrato o un vecchio filmato.
La polizia penitenziaria, durante una perquisizione del 3 maggio nella cella di Pandetta, ha sequestrato un telefonino, facendo scattare anche per lui l’iscrizione nel registro degli indagati per possesso illecito di dispositivi di comunicazione in carcere.
Nel frattempo, la Squadra Mobile di Lecco, in collaborazione con quella di Catania, ha effettuato una perquisizione a Calolziocorte, dove vive Baby Gang, e ha sequestrato il suo smartphone per accertamenti forensi.
Foglio di via e concerto annullato
A Baby Gang è stato notificato anche un foglio di via obbligatorio che gli vieta di dimorare a Catania per quattro anni. Un provvedimento che comporta l’annullamento del suo concerto previsto l’8 agosto a Villa Bellini.
Le indagini proseguono per determinare eventuali connessioni tra l'artista e ambienti mafiosi, oltre a chiarire i dettagli tecnici del video mostrato in pubblico.