Linguaglossa | Il paese che guarda il vulcano dalla finestra e racconta l’Etna ai catanesi

Linguaglossa è il borgo dell’Etna nord amato dai catanesi per la sua vista mozzafiato sul vulcano e le sue tradizioni tra vino, pietra lavica e neve. Scoprilo in questo viaggio unico.

A cura di Paolo Privitera
01 maggio 2025 12:00
Linguaglossa | Il paese che guarda il vulcano dalla finestra e racconta l’Etna ai catanesi - Foto: gnuckx/Wikipedia
Foto: gnuckx/Wikipedia
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Un paese di lava e bellezza sulla soglia del cratere

Situato a 550 metri sul livello del mare, Linguaglossa è uno dei comuni etnei più affascinanti e autentici della provincia di Catania. Il suo nome deriva da “lingua di lava”, in riferimento a un’antica colata lavica che attraversò il territorio in epoca medievale.

Immerso nel versante nord dell’Etna, è una terrazza naturale sul vulcano: da molte case, balconi e piazze si può osservare il cratere fumante, uno scenario che ha reso il borgo celebre tra viaggiatori, geologi e appassionati di natura.

Un punto strategico per vivere l’Etna tutto l’anno

Linguaglossa è uno degli accessi principali al Parco dell’Etna, e il suo territorio comunale si estende fino a Piano Provenzana, importante centro turistico montano e sciistico.

È una meta perfetta in tutte le stagioni:

  • In inverno, per chi ama sciare sull’Etna nord, lontano dalle folle del versante sud
  • In primavera ed estate, per gli escursionisti diretti verso la Pineta Ragabo o i crateri del 2002
  • In autunno, per chi cerca silenzio, foliage e vini dell’Etna DOC

Un borgo di pietra lavica, vino e identità

Il centro storico di Linguaglossa è costruito quasi interamente in pietra lavica, con chiese barocche, edifici neri scolpiti e vicoli suggestivi.
Tra i simboli architettonici:

  • Chiesa Madre di Santa Maria delle Grazie (XVII sec.)
  • Palazzo Messina-Carbòne con il Museo Francesco Messina
  • Fontane e archi in basalto etneo

Ma il paese è noto anche per la produzione di vino etneo: qui nascono etichette prestigiose di Nerello Mascalese e Carricante, che crescono su suoli vulcanici a oltre 800 metri di quota.

Perché i catanesi lo amano così tanto

I catanesi vedono Linguaglossa come un rifugio d’altura, un luogo dove ritrovare la calma, camminare tra castagneti, prendere fresco d’estate e sciare tra i crateri in inverno.
Molti lo visitano anche per:

  • acquistare vino o salumi artigianali
  • mangiare in trattorie locali
  • partecipare alla festa di Sant’Egidio (1 settembre), patrono del paese

È anche una tappa fissa per escursionisti esperti, grazie alla vicinanza con crateri recenti, rifugi forestali e itinerari naturalistici spettacolari.

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