Linguaglossa | Il paese che guarda il vulcano dalla finestra e racconta l’Etna ai catanesi
Linguaglossa è il borgo dell’Etna nord amato dai catanesi per la sua vista mozzafiato sul vulcano e le sue tradizioni tra vino, pietra lavica e neve. Scoprilo in questo viaggio unico.

Un paese di lava e bellezza sulla soglia del cratere
Situato a 550 metri sul livello del mare, Linguaglossa è uno dei comuni etnei più affascinanti e autentici della provincia di Catania. Il suo nome deriva da “lingua di lava”, in riferimento a un’antica colata lavica che attraversò il territorio in epoca medievale.
Immerso nel versante nord dell’Etna, è una terrazza naturale sul vulcano: da molte case, balconi e piazze si può osservare il cratere fumante, uno scenario che ha reso il borgo celebre tra viaggiatori, geologi e appassionati di natura.
Un punto strategico per vivere l’Etna tutto l’anno
Linguaglossa è uno degli accessi principali al Parco dell’Etna, e il suo territorio comunale si estende fino a Piano Provenzana, importante centro turistico montano e sciistico.
È una meta perfetta in tutte le stagioni:
- In inverno, per chi ama sciare sull’Etna nord, lontano dalle folle del versante sud
- In primavera ed estate, per gli escursionisti diretti verso la Pineta Ragabo o i crateri del 2002
- In autunno, per chi cerca silenzio, foliage e vini dell’Etna DOC
Un borgo di pietra lavica, vino e identità
Il centro storico di Linguaglossa è costruito quasi interamente in pietra lavica, con chiese barocche, edifici neri scolpiti e vicoli suggestivi.
Tra i simboli architettonici:
- Chiesa Madre di Santa Maria delle Grazie (XVII sec.)
- Palazzo Messina-Carbòne con il Museo Francesco Messina
- Fontane e archi in basalto etneo
Ma il paese è noto anche per la produzione di vino etneo: qui nascono etichette prestigiose di Nerello Mascalese e Carricante, che crescono su suoli vulcanici a oltre 800 metri di quota.
Perché i catanesi lo amano così tanto
I catanesi vedono Linguaglossa come un rifugio d’altura, un luogo dove ritrovare la calma, camminare tra castagneti, prendere fresco d’estate e sciare tra i crateri in inverno.
Molti lo visitano anche per:
- acquistare vino o salumi artigianali
- mangiare in trattorie locali
- partecipare alla festa di Sant’Egidio (1 settembre), patrono del paese
È anche una tappa fissa per escursionisti esperti, grazie alla vicinanza con crateri recenti, rifugi forestali e itinerari naturalistici spettacolari.