Aggredisce compagna e neonato in braccio: era ai domiciliari

Non era la prima volta ma la paura di eventuali ritorsioni aveva impedito di denunciare, fin quando non è stato coinvolto il neonato

A cura di redazionemd
11 maggio 2025 20:40
Aggredisce compagna e neonato in braccio: era ai domiciliari - Credit foto: Avvenire
Credit foto: Avvenire
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La Festa della Mamma dovrebbe essere un ulteriore momento in cui elogiare e apprezzare la figura materna ma per questa donna è stata anche salvezza dal compagno, così violento da non curarsi di colpire anche il figlio neonato, solamente perché si trovava tra le braccia della madre.

La donna ha chiamato il 112 in lacrime: "Mi ha preso a pugni davanti ai bambini". L’uomo era già ai domiciliari.

Allarme e intervento immediato

La violenza domestica accade a Catania, in un’abitazione del centro. La donna ha contattato in lacrime il 112 denunciando l’aggressione da parte del compagno, che l’avrebbe colpita con pugni nonostante lei tenesse in braccio il loro figlio neonato di appena 45 giorni. Sul posto è intervenuta tempestivamente una pattuglia della Squadra Volanti della Polizia di Stato.

Appartamento a soqquadro e bambini coinvolti

All’arrivo, gli agenti si sono trovati davanti a una scena drammatica: l’appartamento era completamente devastato e la donna, visibilmente sotto shock, presentava segni evidenti delle percosse: è stata accompagnata in ospedale, dove le sono state diagnosticate lesioni guaribili in 9 giorni.

La donna ha anche riferito che l’uomo, apparentemente ubriaco, avrebbe strattonato e tirato i capelli alla sua figlia di tre anni, nata da una precedente relazione.

Una violenza che andava avanti da mesi

Nel corso della denuncia, la vittima ha raccontato di essere stata più volte maltrattata, ma di non aver mai trovato il coraggio di denunciare per paura di ritorsioni. Tra gli episodi citati, anche un’aggressione risalente a febbraio, quando era ancora incinta: l’uomo l’avrebbe colpita con calci al basso ventre.

L’arresto e il trasferimento in carcere

Sulla base delle testimonianze raccolte e delle condizioni della vittima, l’uomo – già sottoposto agli arresti domiciliari – è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia. Il pubblico ministero di turno ha disposto il trasferimento del 29enne al carcere di Piazza Lanza, in attesa dell’udienza di convalida davanti al GIP. Resta valida, come previsto dalla legge, la presunzione d’innocenza fino a una condanna definitiva.

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