Le Mura di Carlo V a Catania | La fortificazione che ha cambiato la città
Scopri la storia delle Mura di Carlo V a Catania, la fortificazione cinquecentesca che ha ridisegnato la città, proteggendola dalle incursioni e influenzandone l'urbanistica.

Nel cuore pulsante di Catania, tra le vie affollate e i monumenti storici, si celano le tracce di una poderosa fortificazione che, nel XVI secolo, ha ridisegnato il volto della città: le Mura di Carlo V. Questa imponente cinta muraria, eretta tra il 1550 e il 1555, non solo ha protetto Catania dalle incursioni nemiche, ma ha anche influenzato significativamente il suo sviluppo urbanistico.
Origini delle Mura
Nel 1551, la tregua tra l'imperatore Carlo V d'Asburgo e il sultano ottomano Solimano si ruppe, esponendo la Sicilia alle scorrerie turche. Catania, in particolare, fu minacciata da una flotta ottomana che, solo grazie a un impetuoso vento di tramontana, fu deviata verso Agosta. Questo episodio evidenziò la vulnerabilità della città e spinse il viceré Juan de Vega a commissionare la costruzione di robuste mura difensive. L'incarico fu affidato all'architetto e ingegnere militare Antonio Ferramolino, che progettò una cinta muraria in pietra lavica, dotata di undici bastioni e otto porte.
Caratteristiche della Fortificazione
Le mura si estendevano per diversi chilometri, racchiudendo la città su tre lati: est, sud e nord, mentre a ovest si mantennero le antiche mura medievali. I bastioni, massicci e angolari, garantivano una difesa efficace contro le artiglierie nemiche. Le porte, strategicamente posizionate, regolavano l'accesso alla città e favorivano i controlli commerciali e militari.
Trasformazioni e Scomparsa
Le devastazioni naturali del XVII secolo, in particolare la colata lavica del 1669 e il terremoto del 1693, danneggiarono gravemente le mura. Tuttavia, fu il piano di rinnovo urbano tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo a decretarne la scomparsa definitiva. Il duca di Camastra, incaricato della ricostruzione, promosse l'allargamento di aperture nelle mura per favorire lo sviluppo urbano. Su questi tratti sorsero edifici prestigiosi come il Palazzo Biscari e il Seminario dei Chierici, inglobando ciò che restava delle antiche fortificazioni.
Eredità e Tracce Oggi
Nonostante la loro scomparsa, le Mura di Carlo V hanno lasciato un'impronta indelebile nella topografia catanese. Alcuni toponimi, come via del Vecchio Bastione e via Plebiscito, richiamano la presenza dei bastioni. Inoltre, resti delle mura sono ancora visibili in alcune zone della città, testimoni silenziosi di un passato in cui Catania si difendeva dalle minacce esterne con imponenti opere di ingegneria militare.