Il macco di fave | La zuppa siciliana che nasce dalla povertà e conquista i palati di oggi

Il macco di fave, piatto povero ma ricco di storia, è ancora oggi amato dai siciliani. Scopri ricetta, tradizione e curiosità di questo tesoro contadino.

A cura di Paolo Privitera
26 marzo 2025 21:00
Il macco di fave | La zuppa siciliana che nasce dalla povertà e conquista i palati di oggi - Foto: Drunkpiper/Wikipedia
Foto: Drunkpiper/Wikipedia
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Un piatto umile, ma carico di storia

Il macco di fave è uno dei simboli più antichi della cucina contadina siciliana, in particolare nelle campagne del catanese. Si tratta di una zuppa densa e cremosa preparata con fave secche, spesso accompagnata da pasta o verdure selvatiche come finocchietto o bietole. Era il piatto quotidiano dei contadini, nutriente ed economico, capace di saziare intere famiglie con pochi ingredienti.

La parola “macco” deriva dal latino maccare, che significa “schiacciare, pestare”, in riferimento alla consistenza cremosa ottenuta dalla lunga cottura delle fave. La ricetta è diffusa in tutta la Sicilia, ma assume caratteristiche particolari nel territorio etneo, dove l’aggiunta del finocchietto selvatico è una vera e propria firma locale.

Ingredienti semplici, sapore autentico

Gli ingredienti base del macco di fave sono fave secche decorticate, acqua, sale e olio d’oliva. Ma nella versione catanese, si arricchisce spesso con finocchietto selvatico raccolto ai piedi dell’Etna, dando al piatto un profumo unico. In alcune varianti si aggiungono cipolla, aglio o bietole, a seconda della stagione o delle abitudini familiari.

La preparazione richiede pazienza: le fave devono essere cotte a lungo finché si disfano, ottenendo così una consistenza vellutata e compatta. Il piatto viene gustato da solo, come zuppa, oppure insieme a pasta corta o addirittura spalmato sul pane.

Una tradizione viva tra le campagne del catanese

In Sicilia, il macco non è solo un cibo, ma un rito conviviale, legato soprattutto al periodo di San Giuseppe (19 marzo), quando si allestiscono le famose “tavolate” in onore del santo e il macco viene offerto insieme ad altri piatti semplici ma simbolici.

Curiosità: il piatto che simboleggia la fame… e la rinascita

Una credenza popolare narra che un tempo il macco fosse servito il giorno della semina, come augurio di buon raccolto. Le fave, simbolo di fertilità e sopravvivenza, rappresentavano l’abbondanza nella semplicità. In alcune comunità rurali del catanese, ancora oggi si prepara il macco per le feste legate ai cicli agricoli, a testimonianza di un legame profondo con la terra e con la memoria di chi ha fatto di questo piatto un’arte povera ma dignitosa.

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