La fontana della ninfa Zizza a Militello in Val di Catania | Un gioiello barocco tra storia e leggenda

Scopri la Fontana della Ninfa Zizza a Militello in Val di Catania, un capolavoro barocco del 1607 ricco di simbolismi e storia, situato nell'atrio del Castello Barresi-Branciforte.

A cura di Paolo Privitera
26 febbraio 2025 15:00
La fontana della ninfa Zizza a Militello in Val di Catania | Un gioiello barocco tra storia e leggenda - Foto: Willene Allen
Foto: Willene Allen
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Nel cuore di Militello in Val di Catania, all'interno dell'atrio del Castello Barresi-Branciforte, si trova la suggestiva Fontana della Ninfa Zizza, un capolavoro del barocco siciliano risalente al 1607. Questa fontana non solo rappresenta un'importante opera d'arte, ma è anche avvolta da storie e simbolismi che affascinano i visitatori.

Origini e significato

La fontana fu commissionata dal principeFrancesco Branciforte per celebrare la realizzazione del primo acquedotto della città, un'opera fondamentale per l'approvvigionamento idrico di Militello. Il termine "Zizza" in dialetto siciliano significa "seno", e la fontana raffigura una ninfa da cui seno sgorga l'acqua, simboleggiando l'abbondanza e la fertilità portate dall'acqua nella comunità. 

Descrizione artistica

Al centro della fontana si trova unbassorilievo in marmo bianco attribuito a Giandomenico Gagini Jr., raffigurante la ninfa a mezzo busto. Con la mano sinistra, la figura trattiene il seno da cui sgorga l'acqua, mentre con la destra indica un cartiglio con l'iscrizione latina "Non sine temperantia" ("Non senza temperanza"). Alla base del bassorilievo, l'iscrizione prosegue con le parole "Qui sitis parce mentiri" ("Tu che hai sete, evita di mentire"). Queste frasi sottolineano l'importanza della moderazione e della sincerità, valori morali associati all'uso dell'acqua. 

Curiosità: la protezione dell'opera originale

Per preservare il bassorilievo originale dal degrado causato dalcontinuo scorrimento dell'acqua, esso è stato rimosso e custodito presso l'ex Convento di San Domenico. Al suo posto, nella fontana, è stata collocata una copia in gesso, permettendo ai visitatori di ammirare comunque la bellezza dell'opera senza rischiare di danneggiare l'originale.

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