La fontana dell’Elefante nasconde un mistero incredibile | La verità incredibile dietro il simbolo di Catania

La fontana dell’Elefante nasconde un mistero secolare: scopri la verità dietro il simbolo di Catania e il suo enigmatico passato!

A cura di Paolo Privitera
28 gennaio 2025 09:00
La fontana dell’Elefante nasconde un mistero incredibile | La verità incredibile dietro il simbolo di Catania -
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Nel cuore di Piazza Duomo, l’elefante di pietra lavica, conosciuto come “u Liotru,” osserva silenzioso la città. Ma cosa rappresenta davvero questo simbolo? Qual è la sua storia e quali segreti si nascondono dietro il suo enigmatico sorriso? Scopri le curiosità e i misteri che circondano l’emblema più amato dai catanesi.

Le origini di “u Liotru”: tra leggenda e realtà

Secondo la tradizione, il nome “u Liotru” deriva da Eliodoro, un mago vissuto a Catania nell’antichità. Si narra che Eliodoro avesse creato l’elefante di pietra per usarlo come mezzo di trasporto magico. Ma la leggenda racconta anche che il mago fosse perseguitato per le sue pratiche esoteriche e che l’elefante sia diventato il suo simbolo immortale.

La statua, realizzata in pietra lavica, rappresenta la resilienza della città, una metafora della capacità dei catanesi di risollevarsi dalle difficoltà, come le eruzioni dell’Etna e i terremoti che hanno segnato la storia di Catania.

La fontana: un’opera tra arte e simbolismo

La fontana dell’Elefante, progettata nel 1736 dall’architetto Giovanni Battista Vaccarini, combina elementi di diverse epoche storiche. L’elefante, simbolo pagano, è sormontato da un obelisco egizio, un accostamento che rappresenta l’incontro tra culture e civiltà.

Ogni dettaglio della fontana racconta una storia, dai bassorilievi che evocano scene mitologiche al significato cosmico dell’obelisco, che sembra indicare un legame tra la terra e il cielo.

Il segreto della proboscide

Si dice che toccare la proboscide dell’elefante porti fortuna. Questa credenza, tramandata di generazione in generazione, ha reso “u Liotru” un simbolo non solo di protezione, ma anche di buon auspicio per i catanesi. Ancora oggi, molti turisti e abitanti del posto si fermano a sfiorare la statua, trasformando questo gesto in un rituale moderno.

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