Eruttori di segreti | L'Università di Catania rivela sorprendenti cicli di magma a Vulcano!

Scopri il nuovo studio sui cicli eruttivi di Vulcano: ricariche magmatiche, degassamento e un'analisi che fa luce sul futuro! 🌋🔍✨

A cura di Redazione
15 gennaio 2025 04:02
Eruttori di segreti | L'Università di Catania rivela sorprendenti cicli di magma a Vulcano!
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La Vulcanologia sotto la lente dei ricercatori catanesi: come si risveglia Vulcano

Un nuovo studio scientifico condotto dai ricercatori dell’Università di Catania ha fatto luce sulle dinamiche che guidano i cicli eruttivi dell’isola di Vulcano, uno dei gioielli dell’arcipelago eoliano. La ricerca, focalizzata sull’ultima eruzione dell’isola risalente a 135 anni fa, ha rivelato informazioni preziose sul sistema di alimentazione vulcanica e sulle modalità di ricarica magmatica.

Gli studiosi hanno ricostruito le dinamiche magmatiche precedenti all’eruzione del 1888-90 attraverso l’analisi dei cristalli di clinopirosseno presenti nei prodotti eruttati e il monitoraggio dell’anidride solforosa emessa dal vulcano nell’ultimo mezzo secolo. Questi cristalli, considerati veri e propri "registratori" dei fenomeni sotterranei, hanno permesso agli autori di tracciare la storia della crescita magmatica nel periodo antecedente all’ultima eruzione. La pubblicazione, dal titolo “Multiple magma recharges over prolonged period ultimately trigger eruptions at Vulcano, Aeolian Islands”, è stata recentemente inserita in Scientific Reports, prestigiosa rivista del circuito Nature.

Coordinato dal prof. Marco Viccaro, ordinario di Geochimica e Vulcanologia, lo studio ha visto la partecipazione di un team composto dalla dott.ssa Marisa Giuffrida e dal dott. Giuseppe Salerno. L’analisi dei dati ha mostrato che il ciclo eruttivo del 1888-90 è stato preceduto da tre fasi principali di ricarica di magma profondo, avvenute in momenti distinti, ovvero 85-140 anni, 16-35 anni e 2-7 anni prima dell’eruzione.

Profondità e pressioni: la chiave del risveglio vulcanico

Durante le fasi di ricarica, il sistema vulcanico ha vissuto intense attività di degassamento. Da dati storici, si evince che fenomeni minori di esplosioni freatiche si sono registrati già dal 1771, suggerendo un periodo di instabilità nel sistema di alimentazione. L’attenta analisi dei volumi di SO2 emessi negli ultimi 46 anni ha fornito un quadro chiaro del comportamento vulcanico, stimando volumi di magma intruso compresi tra 26 e 80 milioni di metri cubi.

Questo studio si rivela fondamentale in relazione alle crisi di degassamento avvenute dopo l’eruzione del 1888-90, nei periodi 1988-1993 e settembre 2021 – dicembre 2023. Sebbene i dati sulla prima crisi non possano essere confermati, le ultime due hanno mostrato evidenze concrete di elevazioni delle temperature delle fumarole e aumenti nei flussi di gas.

"Le ricariche multiple di magma potrebbero essere indicatori di una imminente attività eruttiva", afferma il prof. Viccaro, sottolineando che l’accumulo di magma profondo preprendere momenti di degassamento. Questo processo di ricarica, pur non essendo sufficiente a innescare un’eruzione da solo, potrebbe accumularsi nel tempo fino a superare una soglia critica di pressione, portando così a una nuova fase eruttiva.

L’approfondimento va oltre la mera analisi geologica, sottolineando l’importanza di monitorare le dinamiche vulcaniche per prevenire potenziali rischi e garantire la sicurezza degli abitanti e dei visitatori dell’isola di Vulcano. Con questo studio, i ricercatori catanesi si pongono quindi come un punto di riferimento nella comprensione della vulcanologia dell’arcipelago eoliano, dimostrando che i fenomeni vulcanici rimangono un’affascinante e complessa sfida da esplorare.

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