Zia Lisa, storia e leggenda di una zona importante di Catania

Zia Lisa" è uno dei quartieri più conosciuti di Catania, ma sai perché si chiama così? Scoprilo in questo articolo dedicato a "Zza Lisa

A cura di Simona Lo Certo
03 aprile 2024 02:00
Zia Lisa, storia e leggenda di una zona importante di Catania
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Zza Lisa, uno dei quartieri più popolosi di Catania

Almeno una volta nella loro vita, tutti i catanesi sono passati “da Zza Lisa” e sanno come raggiungere questo quartiere catanese che si trova a pochi chilometri dal centro.

Ubicata a sud-ovest della città di Catania, la Zia Lisa nasce dall’accorpamento delle ex IX e X Municipalità, che raggruppano i quartieri di San Giorgio, Librino, Villaggio Sant’Agata, Pigno, Fontanarossa, Villaggio Santa Maria Goretti, Plaia, Primosole, fino alla Zona industriale di Pantano d’Arci e Passo Martino.

Sebbene sia una delle zone più trafficate e conosciute di Catania, la storia della Zia Lisa è poco nota a chi, ancora oggi, non si chiede da dove derivi il suo nome.

Se sei curioso, leggi qui di seguito perché si chiama “Zza Lisa”.

Tra leggenda e storia, le origini della “Zia Lisa”

Il quartiere Zia Lisa vanta una storia ricca di fascino e leggenda, che racconta di una “Fonte dell’Acqua Santa” che sgorgava in questo luogo, che fluendo da un pozzo artesiano, era utilizzata per irrigare i rigogliosi giardini circostanti.

Sembra che il nome “Zia Lisa” derivi da una donna dalla straordinaria bellezza, sposa di zzu Cicciu burritta pilusa, gestore di un fondaco nella strada verso Gelso Bianco, nel quale ospitava i carrettieri che provenivano dalle campagne.

Secondo la versione più accreditata, zzu Cicciu burritta pilusa era solito selezionare tra i carrettieri l’amante della donna , al quale accordava il privilegio di trascorrere una notte con lei. Questo gesto scatenò una serie di passioni e tragedie, con alcuni che si suicidarono e altri che scelsero la vita monastica. Addirittura, un brigante tentò di rapire Zza Lisa per farla sua compagna, ma la donna, oltre ad essere incantevole, dimostrò di possedere una ferma risolutezza, uccidendo il brigante con spietata determinazione.

Nel quartiere, un tempo si trovava un mezzo busto di marmo, realizzato nel Settecento da un autore sconosciuto, che raffigurava la bella fondacara. Oggi, purtroppo, quest’opera non è più presente in loco, ma il suo ricordo contribuisce a mantenere un alone di mistero in tutta la zona, che merita certamente di essere valorizzata come merita.

Zona di transito, punto strategico della città, quartiere tipico catanese, infatti, “a zza Lisa” rappresenta una parte importante della storia e della cultura di Catania di cui andare orgogliosi nonostante tutto.

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