Sant'Euplio, il compatrono di Catania

Da secoli, Catania dedica un giorno speciale al suo copatrono Euplio, scopri qual è e la storia di questo Santo catanese

A cura di Simona Lo Certo
29 marzo 2024 01:00
Sant'Euplio, il compatrono di Catania
Condividi

Tutti riconoscono Sant’Agata come la patrona ufficiale di Catania, ma pochi sanno che il capoluogo etneo ha anche un compatrono, che è il santo e martire vissuto all’epoca di Diocleziano Sant’Euplio.

Sebbene non si posseggano moltissime notizie su Sant’Euplio, esistono degli atti e delle cronache successive al suo martirio che ne testimoniano l’esistenza.

Come raccontato dai documenti giunti sino ad oggi, infatti, Euplio fu un giovane benestante catanese, con la passione per i Vangeli, che all’epoca di Diocleziano erano dei testi proibiti.

Il suo amore per la Parola di Dio gli costò caro e lo condusse fino alla morte per mano del governatore della Sicilia Calvisiano, che lo processò nell’aprile del 304 d. C.

Imprigionato e torturato perché non volle rinnegare la propria fede, il 29enne venne decapitato il 12 Agosto, giorno scelto dai catanesi per onorarlo e ricordarlo anche attraverso delle leggende, tra le quali una sembra essere quella ufficiale.

Leggila qui!

La leggenda di Euplio

Il racconto narra dell’antica pietra su cui Euplio fu decapitato e di come sia stata persa nel corso del tempo. Inizialmente conservata nella chiesa di Santa Barbara su via di San Giuliano, ora i suoi resti sono adiacenti alla chiesa dei Frati Minori. La sua testa fu gettata nel noto “pozzo Ugulino”, rinominato successivamente “pozzo Mulino”, una strada nel centro di Catania.

Intorno all’anno mille, molte città spedirono le reliquie dei loro santi a Roma per preservarle dalle frequenti ruberie. Secondo la leggenda, un coraggioso soldato trafugò l’urna contenente le sacre reliquie del Santo. Arrivate a Trevico, le reliquie divennero così pesanti da non poter più essere spostate.

Sant’Euplio non è solo compatrono di Catania, ma è anche patrono di Trevico e Francavilla di Sicilia. Le sue sacre reliquie sono ora venerate nella cattedrale di Trevico. Una scultura di legno raffigurante il Santo, insieme a un frammento osseo del suo braccio, donata dal vescovo di Trevico, Donato Pascasio, a Marco Antonio Gussio, vescovo di Catania, nel 1656, è esposta nella Cappella normanna del Santissimo Crocifisso presso la Cattedrale di Catania.

Oggi è possibile visitare la sua cripta in via Sant’Euplio, luogo in cui il santo martire venne tenuto prigioniero e che apre ogni 12 Agosto dalle 10.00 alle 20.30, per permettere le visite guidate su richiesta.

Ti è piaciuto questo articolo? Seguici...

Via Newsletter

Niente spam, solo notizie interessanti. Proseguendo accetti la Privacy Policy.

Sui Canali Social