Il tempio nato dall’oblio: a Catania custodisce una storia che nessuno racconta più

Nel cuore di Catania sorge una chiesa che sfugge agli sguardi. San Camillo de Lellis: architettura, vicende e una curiosità poco nota.

26 dicembre 2025 12:00
Il tempio nato dall’oblio: a Catania custodisce una storia che nessuno racconta più - Foto: Mattia Luigi Nappi/Wikipedia
Foto: Mattia Luigi Nappi/Wikipedia
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Una presenza discreta nel cuore della città

Chi attraversa via Crociferi, una delle strade più eleganti del centro storico di Catania, tende a lasciarsi trascinare dai grandi nomi del barocco. È una zona dove tutto sembra già raccontato, dove ogni chiesa è protagonista.
Eppure, proprio qui, c’è un edificio che resta ai margini della scena. La chiesa di San Camillo de Lellis non si impone con colpi di teatro: appare sobria, raccolta, quasi timida.

Questa discrezione non è casuale. La chiesa venne costruita nel Seicento, quando la città era in pieno fermento e vedeva nascere nuove confraternite e ordini religiosi. Il luogo scelto non era casuale: tra i palazzi che si affacciavano sulla futura via monumentale, gli edifici sacri dovevano accompagnare i fedeli lungo un percorso che univa monasteri, conventi e residenze nobiliari.
San Camillo, però, rimase sempre un po’ defilata. Non per mancanza di valore, ma per una sorta di destino urbanistico: la vicinanza con altri colossi barocchi ne ha reso la presenza più silenziosa, pur rimanendo una tessera essenziale del mosaico che compone questa parte della città.

Una storia fatta di pietra, devozione e quotidianità

Nonostante le dimensioni ridotte, l’interno della chiesa sorprende per l’atmosfera raccolta. La pianta semplice, la luminosità delle superfici e l’armonia dell’altare creano un senso di equilibrio che si percepisce appena varcata la soglia. È uno di quei luoghi dove ci si ferma senza un motivo preciso, semplicemente perché l’ambiente invita a rallentare.

Il culto dedicato a San Camillo de Lellis, protettore dei malati e degli operatori sanitari, radicò qui una comunità viva e concreta. La presenza dell’ordine camilliano non portò grandi opere monumentali o apparati scenografici imponenti, ma costruì un rapporto diretto con la gente: la chiesa era un punto d’appoggio, un luogo di conforto e preghiera quotidiana.

Molti edifici della zona furono duramente colpiti dagli eventi sismici che nei secoli segnarono la storia di Catania, ma questo tempio riuscì a mantenere il proprio aspetto originario, riprendendosi senza perdere la sua identità. È uno di quei luoghi che, pur non gridando mai la propria presenza, hanno resistito accompagnando il tessuto urbano nelle sue trasformazioni.

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