Il segreto che il Simeto custodisce: la meraviglia nascosta di Catania che sorprende da millenni

L’Oasi del Simeto, a Catania, rivela un ecosistema unico dove fiume, mare e dune creano un equilibrio naturale antico e sorprendente.

26 dicembre 2025 21:00
Il segreto che il Simeto custodisce: la meraviglia nascosta di Catania che sorprende da millenni - Foto: SDC20/Wikipedia
Foto: SDC20/Wikipedia
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L’incontro tra fiume e mare che ha modellato Catania

All’estrema periferia sud di Catania, c’è un luogo in cui la natura non segue mai la stessa linea per troppo tempo. L’Oasi del Simeto appare inizialmente come un semplice tratto di costa, ma basta fermarsi un attimo per capire che tutto qui si muove, cambia, si adatta. Il fiume scende dalla Piana e, poco prima di sfociare, rallenta, si allarga, crea specchi d’acqua, canneti e piccoli pantani che sembrano respirare insieme al mare.
È una zona dove la morfologia si riscrive continuamente: i sedimenti portati dal Simeto modellano le sponde, le correnti del mare ridisegnano le dune e la vegetazione cresce secondo un ordine antico che non ammette interferenze. Questa dinamica ha permesso alla riserva di diventare un rifugio per specie che difficilmente troverebbero un ambiente simile altrove nella Sicilia orientale. Aironi, cavalieri d’Italia, martin pescatori e piccoli migratori africani trovano qui una tappa indispensabile nei loro lunghi viaggi.
In un territorio spesso segnato dall’uomo, l’Oasi rappresenta invece un equilibrio difficile ma reale, che si sorregge da secoli senza mai rinunciare alla propria funzione essenziale: proteggere la biodiversità dove le acque si incontrano.

Un ecosistema fragile, modellato dal tempo e difeso dalle sue battaglie

Chi percorre i sentieri dell’Oasi scopre subito che non si tratta di una semplice area protetta. Le dune sabbiose raccontano secoli di vento, le aree umide parlano di antiche esondazioni, mentre la foce mostra la forza con cui il fiume ha provato più volte a cambiare strada. In passato, questa zona è stata al centro di tentativi di bonifica e di trasformazioni agricole, ma la natura ha continuato a reclamare il proprio spazio, imponendo un ritmo tutto suo.
La presenza di stagni e zone paludose crea un intreccio di ambienti rari per estensione e varietà. La riserva accoglie anche tratti di macchia mediterranea, lembi di bosco ripariale e una fascia costiera che resiste all’erosione grazie alla vegetazione pioniera. È un mosaico vivente che cambia con le stagioni, mantenendo però un’impronta precisa: quella di un territorio abituato a lottare e che solo in parte mostra ciò che custodisce.
L’Oasi del Simeto è oggi uno degli ultimi esempi di sistema fiume-duna-zona umida ancora leggibile in Sicilia, un luogo che rende evidente quanto sia difficile, ma possibile, conservare un paesaggio naturale in un’area così vicina alla città.

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