Il lago che non doveva esistere: tra le colline di Catania si nasconde un bacino incredibile
Tra le colline della provincia di Catania, il Lago di Ogliastro è un bacino artificiale nato dal Simeto. Storia, natura e una curiosità inaspettata.
Un mare tra le colline
Nel cuore della Sicilia orientale, al confine fra le province di Catania, Enna e Caltanissetta, si apre come un’apparizione il Lago di Ogliastro.
Un bacino ampio e tranquillo, circondato da colline argillose e da un paesaggio rurale che sembra sospeso nel tempo.
Non è un lago naturale, ma il frutto dell’intervento umano: venne infatti realizzato negli anni Sessanta sbarrando il corso del fiume Gornalunga, uno degli affluenti principali del Simeto, per garantire riserve d’acqua destinate all’agricoltura e alla produzione energetica.
Oggi il lago copre un’area di circa 4,5 chilometri quadrati, con una capacità che supera i 60 milioni di metri cubi d’acqua, e rappresenta uno dei più grandi bacini artificiali della Sicilia orientale.
Chi arriva qui, attraversando le strade secondarie che da Paternò e Ramacca si arrampicano verso l’interno, resta colpito dal contrasto tra il colore cangiante dell’acqua e la terra dorata delle colline. L’assenza di urbanizzazione, la lontananza dai centri abitati e la quiete assoluta lo rendono un luogo fuori dal tempo, dove il silenzio diventa parte del paesaggio.
Dove l’acqua incontra la memoria della terra
Attorno al Lago di Ogliastro, la natura ha riconquistato spazi e silenzi.
Gli argini ospitano una sorprendente varietà di uccelli acquatici, fra cui germani reali, aironi e folaghe, e durante la stagione delle migrazioni lo specchio d’acqua diventa una tappa fondamentale per molte specie provenienti dal Nord Africa.
Ma ciò che affascina di più è il modo in cui questo lago artificiale si è integrato nel paesaggio, diventando in pochi decenni un ecosistema stabile.
Le acque del Gornalunga, che un tempo scendevano libere verso la Piana di Catania, qui si fermano, creando un microclima particolare e una vegetazione diversa da quella tipica dei terreni argillosi interni.
Nonostante la sua natura “costruita”, Ogliastro è diventato una presenza autentica: luogo di rifugio per la fauna, ma anche di studio per geologi, naturalisti e tecnici che osservano l’evoluzione dei bacini artificiali in aree sismiche e vulcaniche.
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