A Catania c'è un borgo dove un’eredità inglese trovò casa per sempre

Maniace, tra l’Etna e i Nebrodi: un borgo dove storia inglese e Sicilia antica si incontrano tra pietra lavica e memoria.

13 dicembre 2025 12:00
A Catania c'è un borgo dove un’eredità inglese trovò casa per sempre - Foto: epanto/Wikipedia
Foto: epanto/Wikipedia
Condividi

Dove la montagna si ferma e comincia la storia

Nel versante più quieto della provincia di Catania, là dove la strada inizia a salire e i boschi si aprono tra le rocce scure, c’è Maniace. È un paese che non si mostra subito: appare all’improvviso, dopo chilometri di curve, come se volesse proteggere il suo passato.

Intorno si stendono campi, ruderi, pascoli e colate di lava ormai coperte di muschio. È un paesaggio che sembra fermo nel tempo, dove anche il vento racconta qualcosa di antico.

Da allora, la pietra nera dell’Etna e la luce bianca della chiesa si sono intrecciate come due linee di una stessa storia: quella di un luogo nato tra fede, battaglie e memoria.

L’ombra inglese nel cuore della Sicilia

Molti secoli dopo, in pieno Settecento, Maniace tornò a cambiare volto. Il re Ferdinando I di Borbone volle premiare l’ammiraglio inglese Horatio Nelson per l’aiuto dato durante i moti napoletani, e gli donò queste terre, insieme al titolo di Duca di Bronte.

Fu così che il complesso monastico divenne la celebre Ducea di Nelson: un feudo enorme, dove gli inglesi portarono un modo diverso di abitare e di guardare la campagna. L’antica abbazia si trasformò in una residenza di campagna, con cortili, scuderie e giardini. Il risultato è qualcosa di unico: un pezzo di Inghilterra trapiantato nella lava, tra i monti e il silenzio della Sicilia.

Il Castello di Maniace, che ancora oggi domina la vallata, conserva i segni di tutte le epoche: capitelli normanni, archi gotici e aggiunte ottocentesche in stile inglese. Passeggiando nel cortile interno si sente ancora la presenza di chi, da queste finestre, guardava l’Etna come si guarda un confine del mondo.

Oggi quel complesso è un museo e centro culturale, aperto ai visitatori. Ma resta anche un luogo di suggestione, dove ogni pietra racconta la lunga convivenza tra la nobiltà britannica e la rudezza di questa terra di lava.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Il Fatto di Catania