Ticket Crateri Silvestri | Caputo: "Ricorda la scena del fiorino di Benigni e Troisi"
Posizione del Sindaco Carlo Caputo sul ticket ai Crateri Silvestri e sul futuro dell’area tra dubbi, autorizzazioni mancanti e ipotesi di acquisizione pubblica
Il tema dell’introduzione di un ticket d’ingresso ai Crateri Silvestri è tornato al centro dell’attenzione pubblica. A riaccendere il confronto è stato il post social del Sindaco di Belpasso, Carlo Caputo, che ha voluto chiarire la sua posizione dopo il suo intervento del 18 novembre in IV Commissione Ambiente, Territorio e Mobilità dell’Assemblea Regionale Siciliana. Il primo cittadino ha ribadito come il vulcano, simbolo identitario del territorio, debba rimanere liberamente fruibile e sottratto a logiche di profitto private.
Precedenti Contestati e Dubbi Sulla Legittimità del Ticket
Il Sindaco ricorda come in passato la stessa azienda avesse tentato iniziative simili, dai cartelli installati durante il periodo Covid al progetto mascherato da ricerca scientifica. Tutti tentativi che, secondo Caputo, miravano a limitare l’accesso libero a un’area protetta. Il Sindaco ha inoltre definito il presunto ticket un vero e proprio “fiorino”, citando ironicamente il film Non ci resta che piangere, poiché non vi sarebbe alcun servizio erogato, né una motivazione valida per richiedere denaro ai visitatori. A ciò si aggiungono perplessità sul controllo dei documenti dei turisti e sulla totale assenza di SCIA, piani di sicurezza, parcheggi o pareri vincolanti dell’Ente Parco.
L’Informazione Chiave: la Possibile Acquisizione Pubblica dell’Area
Il punto più rilevante emerso dall’intervento di Carlo Caputo riguarda però la soluzione istituzionale che potrebbe chiudere definitivamente la questione: il Parco dell’Etna ha la possibilità di acquisire i terreni dei Crateri Silvestri, come già avvenuto in altre circostanze. L’Assessore regionale On. Savarino si è impegnata a verificare i percorsi amministrativi necessari per procedere verso un’acquisizione pubblica, restituendo così l’area alla collettività. In alternativa, Caputo apre alla possibilità di un accesso regolamentato solo per chi richiede servizi aggiuntivi, accompagnato da un sentiero libero e gratuito per tutti. Una posizione ferma, quella del Sindaco, che ribadisce un principio: l’Etna deve restare un patrimonio condiviso, non un business per pochi.
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