Ponte sullo Stretto di Messina, ecco i dati reali sull'imponente opera

È ancora dibattito e la pagina Ponte sullo Stretto di Messina chiarisce con dati e analisi le inesattezze diffuse sul progetto

03 novembre 2025 12:45
Ponte sullo Stretto di Messina, ecco i dati reali sull'imponente opera - Credit foto Ponte sullo Stretto di Messina
Credit foto Ponte sullo Stretto di Messina
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Sul Corriere della Sera è apparso un articolo firmato da Federico Fubini e rilanciato da Mario Tozzi, che – come segnalato dal post ufficiale di Ponte sullo Stretto di Messina – ripropone le solite tesi antiscientifiche sul collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. Ancora una volta si commette l’errore di considerare il pedaggio come fonte di copertura dei costi dell’opera, quando in realtà esso serve solo a finanziare la manutenzione. Le grandi opere pubbliche non nascono per generare profitto diretto, ma per creare benefici economici e sociali diffusi: se dovessero ripagarsi da sole, non sarebbero opere pubbliche, ma iniziative private.

Confronti impropri e numeri travisati

Altro punto critico evidenziato da Ponte sullo Stretto di Messina è il confronto scorretto tra il costo complessivo del progetto e quello di ponti stranieri. Il dato italiano include tutte le opere accessorie, ferroviarie e stradali – ben 43 km di nuove infrastrutture – mentre all’estero si citano solo i costi dei ponti principali. Un paragone, dunque, privo di fondamento tecnico e fuorviante per il pubblico. Anche lo studio del 2020 del governo M5S, oggi superato, ignorava elementi strutturali essenziali: dopo anni di analisi, la campata unica da 3 km resta la sola soluzione realmente sicura.

I dati reali: una svolta per il Mezzogiorno

Per riportare la discussione su basi oggettive, il post richiama lo studio del traffico aggiornato condotto dal prof. Agostino Nuzzolo e dall’ing. Enrico Maria Bernardis. I risultati parlano chiaro: 30 milioni di passeggeri attraverseranno ogni anno lo Stretto, di cui 15 milioni utilizzeranno il Ponte. Il traffico ferroviario salirà dal 3% al 27%, quello aereo scenderà dal 57% al 46%, e il traffico navale crollerà dal 17% al 4%. In totale, 14,8 milioni di passeggeri e 4,1 milioni di mezzi stradali e ferroviari in transito, con oltre la metà delle persone che viaggeranno in treno. Numeri ufficiali, validati da WeBuild, Università Bocconi, Politecnico di Milano, IHI (Giappone) e COWI (Danimarca): dati solidi che smontano completamente la narrativa fantasiosa di chi continua a diffondere cifre inventate, ignorando la realtà di un’opera che rappresenta una svolta strategica per la mobilità e lo sviluppo del Mezzogiorno.

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