Il Ponte sullo Stretto: un tassello strategico per l’Unione Europea
Stretto di Messina Spa annuncia il riconoscimento del Ponte come opera strategica per l’Unione Europea, inserita nel Corridoio multimodale Scandinavo-Mediterraneo per connettere Nord e Sud Europa in chiave sostenibile
Come comunicato da Stretto di Messina Spa, il Ponte sullo Stretto si inserisce nel tracciato del Corridoio multimodale Scandinavo–Mediterraneo, un asse nord–sud di cruciale importanza per l’Unione Europea. Si tratta di una grande arteria ferroviaria e commerciale che attraverserà l’Europa da Helsinki e Stoccolma fino a Palermo e Catania, per poi raggiungere Malta, connettendo così in modo diretto il cuore del continente con il Mediterraneo centrale.
Un’infrastruttura al servizio della sostenibilità
Il progetto rientra nella visione europea di mobilità sostenibile e integrata, mirata a ridurre l’impatto ambientale del trasporto merci e passeggeri. L’obiettivo è spostare la circolazione dalla gomma alla rotaia, riducendo i tempi di percorrenza e i costi logistici, oltre a migliorare la sicurezza e la fluidità dei flussi commerciali. Il Ponte, infatti, eliminerà uno dei principali “colli di bottiglia” del traffico europeo, semplificando la continuità dei collegamenti nord–sud.
Il riconoscimento europeo e i benefici per l’Italia
La Stretto di Messina Spa ha partecipato con successo al bando europeo “Connecting Europe Facility for Transport”, ottenendo il riconoscimento della Commissione Europea che ha definito l’opera di interesse collettivo. Il progetto contribuisce in modo concreto ai quattro obiettivi dei corridoi TEN-T: coesione, efficienza, sostenibilità e benefici per gli utenti.
Tra i fattori premianti, l’UE ha evidenziato le positive ricadute socioeconomiche e ambientali, la riduzione dei tempi di viaggio, del rumore e delle emissioni, oltre al miglioramento dell’accessibilità e dello sviluppo di Calabria e Sicilia. L’inserimento ufficiale del Ponte nel Corridoio Scandinavo-Mediterraneo conferma il suo ruolo strategico per l’Europa e apre la strada a nuovi finanziamenti europei, contribuendo a ridurre l’onere economico a carico dello Stato italiano.
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