Scuole, stop ai progetti sulla sessualità: l’allarme a Catania del Centro Antiviolenza Thamaia
Il Centro Antiviolenza Thamaia e D.i.Re Donne in Rete contro la violenza denunciano un grave passo indietro dopo l’emendamento al ddl Valditara che vieta l’educazione sessuale nelle scuole


Sta suscitando forte preoccupazione il nuovo emendamento al ddl Valditara, che vieta ogni attività didattica o progettuale sui temi della sessualità nelle scuole italiane. Una decisione che, secondo molte voci, rappresenta un passo indietro per il Paese sul piano dei diritti e dell’educazione civica.
Le reazioni della società civile
Tra le prime realtà a intervenire c’è il Centro Antiviolenza Thamaia di Catania, che in un post social ha rilanciato la posizione della rete nazionale D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza. L’associazione sottolinea come la scelta di escludere la sessualità dai percorsi scolastici significhi “negare la realtà e ignorare le evidenze”, privando ragazze e ragazzi di un diritto fondamentale: quello di essere educati al rispetto, all’affettività e al consenso.
Educazione sessuale come prevenzione: cosa dice la Convenzione di Istanbul
Come si legge nel post di Centro Antiviolenza Thamaia, riprendendo la fonte @direcontrolaviolenza, “negare l’educazione sessuale e affettiva significa negare le radici stesse della violenza di genere”. Lasciare che pornografia e modelli distorti del web diventino l’unico riferimento, spiegano, significa perpetuare stereotipi e prevaricazioni. L’emendamento viene definito “l’espressione di un’ideologia che tenta di fermare il cambiamento sociale” portato avanti dalle donne. Eppure la Convenzione di Istanbul, nel suo articolo 14, parla chiaro: l’educazione alla parità, al rispetto e alla non violenza è uno strumento di prevenzione imprescindibile. Per questo D.i.Re chiede lo stralcio dell’emendamento e sollecita un impegno concreto per rendere obbligatoria l’educazione sessuo-affettiva in tutte le scuole, come misura strutturale contro la violenza di genere.