Il passaggio nascosto che resiste da secoli e che pochi a Paternò conoscono davvero
A Paternò, tra campagna e colline laviche, un ponte romano dimenticato racconta storie di viaggi e resiste ancora oggi.
Un collegamento antico nel cuore di Paternò
In contrada Pietralunga, nel territorio di Paternò, sopravvive un ponte romano che da secoli attraversa silenzioso le campagne. Oggi appare come un resto solitario, ma un tempo rappresentava un collegamento essenziale lungo le direttrici che univano la Piana di Catania con l’entroterra e le aree collinari.
Le sue origini risalgono all’età romana, quando venne costruito con blocchi di pietra lavica e materiali resistenti al passaggio delle acque e dei viaggiatori. Nonostante i secoli e i cambiamenti del paesaggio, conserva ancora la sua struttura ad arco, tipica della grande ingegneria romana.
Osservarlo da vicino significa leggere un frammento della rete viaria imperiale, una testimonianza di come i Romani fossero in grado di adattarsi al territorio etneo e di creare infrastrutture che ancora oggi sfidano il tempo.
Pietre antiche che raccontano viaggi
Il ponte non era solo un manufatto tecnico, ma anche un punto strategico. Permetteva infatti di oltrepassare corsi d’acqua stagionali e di garantire la continuità dei percorsi che portavano verso i centri agricoli e militari della zona.
La contrada Pietralunga era un nodo viario che collegava non solo Paternò, ma anche le vie verso Adrano e le propaggini della valle del Simeto. È probabile che proprio per questa posizione sia stato costruito con grande cura, così da resistere a carichi intensi e al passaggio delle truppe.
Oggi, immerso nel silenzio della campagna, il ponte rimane un monumento discreto. Nonostante non abbia la notorietà di altre opere romane della Sicilia, resta un simbolo dell’ingegno costruttivo che ha permesso all’Impero di estendersi e consolidarsi anche in questa parte dell’isola.
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