Etna Sud, qualcosa non torna ancora al Rifugio Sapienza
Il caso al Rifugio Sapienza fa discutere: l'aggiornamento da Inciviltà a Catania suscita più di una domanda
Da qualche giorno, sulle pagine social di Inciviltà a Catania, è apparso un post che sta facendo discutere. Mentre i turisti si accalcano per ammirare i Crateri Silvestri, c’è chi nota che qualcosa non va: un’area storicamente pubblica sembra non essere più accessibile come prima. Il riferimento è al piazzale del Rifugio Sapienza, punto di partenza per escursioni e gite sull’Etna Sud, ora parzialmente chiuso al pubblico.
Il post che fa discutere: “Il padroncino ne ha fatta un’altra”
Nel post di Inciviltà a Catania si legge con tono amaro: “Tutti a guardare i Crateri Silvestri ma il padroncino ne ha fatta un’altra e nessuno riferisce.” L’autore denuncia che metà del piazzale davanti al rifugio sarebbe stata chiusa e riservata ai dipendenti, privando cittadini e visitatori di uno spazio libero e da sempre utilizzato come parcheggio comune. La comunità online ha reagito con rabbia e ironia, vedendo in questo gesto l’ennesimo segnale di privatizzazione silenziosa di un luogo simbolo dell’Etna.
“Solo la lava ci può salvare”: il monito amaro
Ma è nel finale del post che arriva la riflessione più dura: “Io ve l’avevo detto che prima o poi avrebbero messo un casello per arrivare a Etna Sud. Prossimo passo una catena col catenaccio sulla provinciale e la scritta proprietà privata.”
Parole che pesano, perché fotografano un sentimento diffuso: quello di una montagna che da patrimonio naturale rischia di diventare territorio di pochi. E la chiusa, quasi profetica, suona come una condanna e una speranza insieme: “Solo la lava ci può salvare.”
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