Ponte sullo Stretto di Messina: "Una rivoluzione ferroviaria all'orizzonte"

Per Ponte sullo Stretto di Messina sarà una vera rivoluzione infrastrutturale: ecco come cambierà la rete ferroviaria italiana

19 settembre 2025 10:46
Ponte sullo Stretto di Messina: "Una rivoluzione ferroviaria all'orizzonte"  - Credit foto Ponte sullo Stretto di Messina
Credit foto Ponte sullo Stretto di Messina
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Una rivoluzione infrastrutturale senza precedenti”: così la pagina Ponte sullo Stretto di Messina ha descritto il piano presentato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il report, visionato in esclusiva da Adnkronos, racconta di un progetto che per dimensioni e visione trova confronto soltanto con la ricostruzione post-bellica. L’obiettivo è chiaro: riportare il treno al centro della mobilità di persone e merci, rilanciando l’Italia attraverso una rete ferroviaria moderna ed efficiente.

Una strategia che ridisegna il Paese

La trasformazione non riguarda soltanto le grandi opere, come il Ponte sullo Stretto o le linee ad Alta Velocità, ma si muove anche sul fronte dei progetti locali: stazioni più accessibili, marciapiedi rinnovati, collegamenti regionali potenziati. In questa visione, l’Italia diventa un mosaico di interventi capillari e infrastrutture di respiro europeo, capaci di connettere il Paese ai grandi corridoi TEN-T e di sostenere la competitività economica.

I numeri di un piano colossale

Il valore complessivo è di 298,6 miliardi di euro, oltre la metà già stanziati. I cantieri principali prenderanno forma tra il 2026 e il 2033, con sei regioni che assorbiranno il 53% delle risorse: Calabria (34,5 mld), Piemonte (29,6), Lombardia (26,5), Sicilia (24), Campania (23,4) e Lazio (22,6). In Campania, la Napoli-Bari e la Salerno-Reggio Calabria valgono da sole 20,2 miliardi su 23,4. Spiccano inoltre i 10,62 miliardi del Terzo Valico dei Giovi a Genova, i 5,26 miliardi della Galleria di Base del Brennero, i 2,73 miliardi per il nodo AV di Firenze. Non mancano interventi strategici altrove: dalla Palermo-Catania al rafforzamento della Venezia-Trieste, fino all’elettrificazione della Cagliari-Oristano. Secondo le previsioni, i primi risultati saranno visibili già nel 2026 con l’adeguamento del nodo di Genova, mentre il 2032 segnerà il completamento delle dorsali AV e dei corridoi europei.

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