Il giardino segreto di Catania che sfida il tempo e custodisce piante da ogni angolo del mondo
L’Orto Botanico di Catania: un giardino segreto nato nell’Ottocento, dove piante rare e succulente raccontano storie di scienza e meraviglia


Un paradiso nato dall’Ottocento
Nel cuore di Catania, a due passi dal centro urbano, si cela un luogo che pare sospeso tra scienza e magia: l’Orto Botanico. Fondato nel 1858 dal professore Benedetto Radice con il supporto dell’Università, nacque con un sogno ambizioso: raccogliere, studiare e proteggere specie vegetali provenienti da ogni parte del globo. Entrare oggi in questo giardino non significa soltanto passeggiare tra aiuole ordinate e serre monumentali, ma compiere un viaggio nel tempo e nello spazio: cactus messicani, palme africane, rare piante carnivore e arbusti mediterranei convivono in un mosaico verde che racconta la storia del rapporto tra uomo e natura. È un luogo che riflette la grandezza di Catania come polo culturale e scientifico, testimone di un passato in cui la città sapeva unire rigore accademico e meraviglia estetica.
Tra scienza, collezioni rare e la forza dell’Etna
La struttura è divisa in due grandi aree: l’Hortus Generalis, dedicato alle specie esotiche, e l’Hortus Siculus, riservato alla flora autoctona siciliana. Questa duplice identità lo rende unico: qui il visitatore può osservare un fico d’India accanto a un’antica palma delle Canarie, oppure camminare tra le piante spontanee che crescono sulle pendici dell’Etna, simbolo indiscusso della provincia. L’Orto non è soltanto un luogo di esposizione, ma un centro di ricerca che, dall’Ottocento ad oggi, ha continuato a catalogare e conservare semi, a sperimentare coltivazioni e a proteggere specie a rischio di estinzione. Ogni viale, ogni serra, ogni vasca racconta il dialogo tra Catania e il mondo, tra l’energia distruttiva del vulcano e la capacità dell’uomo di creare armonia e conoscenza attraverso la natura.
Curiosità: la serra delle succulente
Tra le aree più sorprendenti vi è la serra delle succulente, che custodisce una delle collezioni più importanti d’Europa di piante grasse. Alcuni esemplari, arrivati nell’Ottocento da spedizioni scientifiche oltreoceano, sono talmente grandi e antichi da sembrare vere e proprie sculture viventi. La loro presenza non solo attira studiosi e botanici, ma affascina chiunque varchi quelle porte: è come entrare in un mondo alieno, popolato da forme bizzarre e inattese, dove la natura dimostra ancora una volta di saper sorprendere oltre ogni immaginazione.