A Catania c’è un palazzo che nasconde un segreto musicale: tra le sue mura è nato un genio che ha incantato il mondo

A Catania, il Palazzo Gravina Cruyllas custodisce un segreto: tra le sue stanze nacque Vincenzo Bellini, oggi celebrato nel Museo Belliniano.

19 settembre 2025 15:00
A Catania c’è un palazzo che nasconde un segreto musicale: tra le sue mura è nato un genio che ha incantato il mondo - Foto: Luca Aless/Wikipedia
Foto: Luca Aless/Wikipedia
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Un palazzo che racconta la città

Passeggiando tra le vie del centro storico di Catania, si incontra un edificio che, a prima vista, sembra un normale palazzo barocco come tanti altri. Eppure il Palazzo Gravina Cruyllas custodisce una storia che ha cambiato per sempre il destino culturale della città. Le sue facciate sobrie, segnate dal tempo e dalla ricostruzione successiva al devastante terremoto del 1693, nascondono stanze che hanno visto la nascita e i primi passi di un talento che avrebbe incantato il mondo: Vincenzo Bellini, il “cigno catanese”.

Dal palazzo aristocratico al museo della musica

Il palazzo fu per secoli residenza della nobile famiglia Gravina Cruyllas, casato di antica origine spagnola che ebbe grande influenza sulla vita politica e sociale della città. Ma oggi quelle stanze hanno un’anima diversa: ospitano il Museo Belliniano, luogo che celebra la vita e le opere del più celebre compositore catanese. Tra cimeli originali, spartiti, ritratti e persino il pianoforte appartenuto a Bellini, il museo permette di rivivere l’atmosfera romantica dell’Ottocento musicale europeo. Non è solo un museo, ma un viaggio intimo nel cuore creativo di un artista che portò la Sicilia sulle scene internazionali, da Parigi a Milano, lasciando melodie immortali come “Norma” e “La Sonnambula”.

Il legame tra arte e memoria

Entrare nel palazzo significa attraversare secoli di storia catanese. Le sale raccontano non solo la vita di Bellini, ma anche le trasformazioni della città: dagli sfarzi nobiliari del Settecento, alle difficoltà post-terremoto, fino al riscatto culturale del XIX secolo. La presenza del museo all’interno di un palazzo aristocratico non è casuale: è il segno di come Catania abbia sempre cercato di coniugare il suo passato con il desiderio di proiettarsi in avanti, valorizzando ciò che di più prezioso aveva da offrire al mondo, la musica.

Curiosità: un ritorno simbolico

Un dettaglio emozionante è che la salma di Vincenzo Bellini, dopo la sua morte a Parigi nel 1835, fu riportata a Catania e oggi riposa nella Cattedrale di Sant’Agata. Ma il palazzo che gli diede i natali rimane il luogo simbolico della sua memoria terrena, come se la sua presenza fosse rimasta impressa per sempre tra quelle mura. Non a caso, per i catanesi, il Palazzo Gravina Cruyllas non è semplicemente un museo, ma una sorta di santuario laico dedicato al genio musicale che rese immortale la loro città.

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