1860: l'anno in cui Catania esplose in una rivolta incredibile
Nel 1860 Catania si sollevò contro i Borbone: l’insurrezione catanese fu tra gli episodi più drammatici e decisivi per l’Unità d’Italia.


Catania nel 1860: un vulcano sociale pronto a esplodere
All’alba del 1860 la città di Catania era un crocevia di tensioni politiche e sociali. La dominazione borbonica del Regno delle Due Sicilie era ormai al collasso, mentre in Sicilia cresceva il fermento patriottico a favore dell’unificazione italiana.
Il malcontento catanese si alimentava per le tasse oppressive, la miseria rurale e l’eco delle rivoluzioni del 1848, soffocate nel sangue ma mai dimenticate. Questo scenario fu il terreno fertile per l’insurrezione che esplose il 31 maggio 1860.
La scintilla: la rivolta del 31 maggio
Il 31 maggio 1860, mentre Giuseppe Garibaldi e i Mille combattevano sul fronte occidentale della Sicilia, Catania insorse contro le truppe borboniche. Migliaia di cittadini armati di fucili, bastoni e pietre occuparono piazze e strade principali, tentando di liberare la città.
I combattimenti si concentrarono in piazza Duomo, via Etnea e presso il Castello Ursino. L’azione fu coordinata da patrioti locali e membri della borghesia liberale, che vedevano in Garibaldi il simbolo della libertà.
La repressione borbonica e le vittime
La reazione delle forze borboniche fu durissima: l’artiglieria del generale Ferdinando Lanza bombardò la città, provocando centinaia di vittime tra civili e insorti. Interi quartieri furono devastati, e l’insurrezione venne soffocata nel sangue dopo ore di combattimenti.
Nonostante la sconfitta momentanea, la rivolta di Catania ebbe un valore simbolico enorme: mostrò la determinazione del popolo catanese e logorò il morale delle truppe borboniche già in ritirata su altri fronti.
Il legame con la spedizione dei Mille
Pochi giorni dopo, con la vittoria di Garibaldi a Palermo e l’avanzata dei Mille, la rivolta catanese assunse un significato ancora più importante: fu parte integrante della mobilitazione generale siciliana che avrebbe portato, di lì a poco, alla caduta di Messina e alla resa borbonica.
L’insurrezione del 31 maggio dimostrò che anche la Sicilia orientale era pronta a unirsi al nuovo Regno d’Italia.