Una storia che nessuno ti ha mai raccontato: il porto antico di Catania che non c’è più
Il Porto di Catania nasconde una storia pazzesca: le banchine furono spostate di...

Un porto in continua evoluzione
Il Porto di Catania è antichissimo: già in epoca romana esisteva un approdo per grano e cereali, benché la sua esatta collocazione non sia nota. I veri porti si susseguirono, dall’età saracena (IX–X sec.) all’epoca vicereale. Nel 1438, il re Alfonso V d’Aragona fece costruire un primo porto artificiale nel sito attuale, fungente da grande scalo commerciale.
Il colpo del mare e la rinascita borbonica
Nei secoli successivi, le violente mareggiate distrussero più volte i moli, tra cui quella del 1601, che lasciò solo cumuli di pietre. Fu solo nel XVIII secolo, grazie ai Borbone, che il porto assunse la struttura riconoscibile ancora oggi: diga foranea solida, moli rifatti e difese robuste.
Novità del Novecento: ferrovia e funzione strategica
Nel 1869 si connette il porto alla Ferrovia Messina–Catania, con la stazione di Catania Marittima: un salto di qualità per merci e passeggeri. Negli anni ’30 con il regime fascista il porto fu modernizzato, con la costruzione di nuove banchine (il Molo Crispi) e il prolungamento della diga foranea.
Curiosità: le banchine sono state spostate di 100 metri
Negli anni successivi, a metà del secolo scorso, diverse opere tra cui il prolungamento del molo e la ricostruzione dopo una mareggiata, hanno fatto sì che le banchine emergessero di 100 metri rispetto all’originale linea di costa. Questa variazione ha allargato la zona operativa del porto, migliorando spazi e logistica, e modificando per sempre il volto costiero di Catania.