Un nome che forse arriva dagli Arabi o dal dialetto, il borgo agricolo catanese dall'origine inverosimile
In provincia di Catania esiste un borgo che ha origini antiche e misteriose: ecco da dove viene davvero il suo nome e cosa nasconde il suo passato!

Un borgo agricolo dal cuore antico
Ramacca è un comune della provincia di Catania che in apparenza può sembrare solo un tranquillo centro agricolo dell'entroterra siciliano. Eppure, dietro la sua immagine rurale, si nasconde una storia millenaria, intrecciata con civiltà antiche, dominazioni e misteri linguistici.
Oggi Ramacca è conosciuta soprattutto per le sue coltivazioni di carciofi, cereali e agrumi, ma la sua posizione geografica — al confine tra la piana di Catania e i rilievi degli Erei — ha fatto sì che fosse abitata fin dall’antichità, come dimostrano i numerosi ritrovamenti archeologici nei dintorni.
Una fondazione “recente” con radici molto più lontane
Il centro abitato attuale fu fondato nel 1688 dal nobile Don Giuseppe Gravina Cruyllas, ma l’area era già abitata da epoche remote. In effetti, il nome Ramacca compare già in documenti medievali legati a concessioni di terre e pascoli.
Questa apparente contraddizione tra fondazione “recente” e toponimo antico ha spinto molti studiosi a indagare sull’etimologia del nome, che è tutt’altro che banale.
Un nome che forse arriva dagli Arabi… o dal dialetto
L’origine del nome Ramacca non è certa, ma sono state proposte diverse ipotesi affascinanti:
- Una teoria lo collega al termine arabo "raḥmaka" o "rahma", che indicherebbe un luogo benedetto o "misericordioso", probabilmente riferito alla fertilità del suolo.
- Altri studiosi propongono un'origine dal greco-romano “ramus”, cioè “ramo”, in riferimento a una biforcazione fluviale nella zona.
- Una variante più popolare riconduce il nome al dialetto siciliano, dove “ramacca” significherebbe terreno erboso o paludoso, coerente con la morfologia della Piana di Catania.
Nessuna di queste versioni è confermata con certezza, ma tutte indicano un’origine pre-esistente all’attuale abitato, quindi molto più antica del 1688.
Un centro archeologico importante… ma poco conosciuto
Nei pressi di Ramacca si trovano importanti resti archeologici, come il sito di Occhiolà, una città distrutta dal terremoto del 1693 e mai completamente scavata.
Inoltre, è presente un Museo Civico Archeologico, che raccoglie reperti dell’età del bronzo, greca e romana, testimonianza del continuo insediamento umano nell’area per oltre 3.000 anni.
Questo fa di Ramacca uno dei centri archeologici più significativi della Sicilia interna, anche se spesso ignorato dai grandi circuiti turistici.
Curiosità: l’unica “Sagra del Carciofo” con varietà autoctona
Ogni anno Ramacca ospita una sagra molto particolare: la Sagra del Carciofo, dedicata a una varietà autoctona di carciofo violetto che cresce solo in questo territorio.
Il prodotto è così tipico che molti catanesi non sanno che il “carciofo di Ramacca” è uno dei più pregiati dell’intera Sicilia, tanto da essere promosso a Presidio Slow Food in diverse edizioni della manifestazione.