Un canyon scolpito dal fuoco e dall’acqua, lo trovi a pochi km da Catania e lascia stupefatti

A pochi km da Catania, le Forre laviche del Simeto sono canyon di basalto spettacolari e poco conosciuti anche dai catanesi stessi.

A cura di Paolo Privitera
25 agosto 2025 21:00
Un canyon scolpito dal fuoco e dall’acqua, lo trovi a pochi km da Catania e lascia stupefatti - Foto: Archenzo/Wikipedia
Foto: Archenzo/Wikipedia
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Un canyon scolpito dal fuoco e dall’acqua

A una ventina di chilometri da Catania, tra i territori di Adrano e Centuripe, si trova un luogo tanto affascinante quanto sottovalutato: le Forre laviche del Simeto.

Queste gole strette e profonde sono il risultato di un doppio miracolo naturale: la colata lavica dell’Etna e la forza millenaria del fiume Simeto, che ha scavato nel basalto, creando un canyon spettacolare tra le pareti scure.

Un Sito di Interesse Comunitario (SIC) nel cuore della Sicilia orientale

Dal 2000, le Forre laviche del Simeto sono state riconosciute come Sito di Interesse Comunitario (SIC), una delle massime tutele ambientali europee.

L’area protetta si estende per circa 13 ettari, ed è tutelata per la sua unicità geologica e ambientale, ma anche per l’importanza ecologica e faunistica. È infatti habitat di uccelli rapaci, rettili rari e piante endemiche.

Il tratto più celebre è quello tra il ponte dei Saraceni e la stretta di Adrano, dove le pareti basaltiche si alzano fino a 30 metri, formando un corridoio naturale impressionante.

La geologia che racconta la storia dell’Etna

Queste gole sono nate da colate laviche etnee antichissime, risalenti anche a 50.000 anni fa, che, raffreddandosi, hanno formato i caratteristici prismi basaltici.

Nel tempo, il fiume Simeto ha scavato lentamente tra queste rocce nere, creando un paesaggio quasi “nordamericano”, con scenari che ricordano i canyon di origine vulcanica.

Per gli appassionati di geologia, è uno dei luoghi più spettacolari della Sicilia, perché mostra l’interazione tra fuoco e acqua nel modellare il paesaggio.

Un luogo difficile da trovare, ma che lascia senza fiato

Le Forre laviche non sono facili da raggiungere: l’accesso non è ben segnalato, e spesso serve una guida o un’escursione organizzata. Ma proprio questa difficoltà ha preservato la zona dal turismo di massa.

Una volta arrivati, il colpo d’occhio è sorprendente: pareti verticali di basalto, acqua verde smeraldo, vegetazione rigogliosa, il tutto in un silenzio assoluto interrotto solo dal rumore del fiume.

Per i turisti, è una delle escursioni più suggestive e insolite da fare in giornata.

Curiosità: il ponte che attraversa la storia

Nel tratto più iconico delle Forre si trova il cosiddetto Ponte dei Saraceni, un antico ponte in pietra lavica dalla forma “a schiena d’asino”, che secondo la tradizione sarebbe stato costruito in epoca romana e restaurato dagli Arabi.

Oggi è uno dei simboli dell’area e viene spesso confuso con strutture medievali. Il ponte collega le due sponde delle forre, permettendo di osservare il canyon dall’alto, in uno dei punti più scenografici dell’intero territorio catanese.

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